di Raffaele Lisco.
Deceduto nella notte Maurizio “Hitler” Marchesan.
Non si placa lo sterminio dei “mamuli” de Gravo che hanno lasciato un segno importante nella comunità isolana.
La brutta notizia che una delle mie Spie mi ha appena trasmesso, questa volta segnala il decesso nella notte, per infarto, di uno dei protagonisti della VERA DESTRA gradese.
Maurizio “Hitler” Marchesan è stato uno storico esponente di Forza Nuova di Grado.
Ex gestore del distributore ENI (ex Agip) che era stato di un altro mitico personaggio gradese, il compianto Aldo Regolin, ha incarnato la figura del “duro e puro” rappresentante di una destra nostalgica, ideologo di una scelta politica difficile, insultata e sgradita ai benpensanti ma portatrice di quel coraggio che posseggono solamente gli Uomini (e le Donne) per i quali l’onore è tutto, anche quando costa un prezzo salato.
Maurizio era un amico di GradoSpia, un lettore che mi ha dimostrato fino all’ultimo la propria stima per la coerenza che ci accumunava, pur nel distinguo che separava un anarchico cinico da un convinto estimatore dell’ideologia di una destra ancora legata all’epoca del Ventennio.
Mitiche le discussioni tra chi dipingeva come “fascisti” gli eletti locali e un Uomo (maiuscolo) che mi riprendeva aspramente ricordandomi che quelli da me citati nemmeno sapevano cosa significasse esserlo…
“…L’unico “fascista” di Grado sono solo io!!!…”, è stato l’ultimo messaggio che ho ricevuto da Maurizio, solo pochi giorni fa, quando avevo battezzato il sindaco Kovatsch come tale.
Mi mancherà “Hitler”, nomignolo col quale amava farsi chiamare, per sottolineare la sua appartenenza a una destra estrema molto diversa da quella “democristiana” incarnata da personaggetti pronti a vendersi, in cambio di uno strapuntino comunale.
Gli Uomini si valutano per quello che sanno dimostrare con i fatti, non con le chiacchiere e Maurizio “Hitler” Marchesan, ha mantenuto la schiena dritta per tutta la sua vita, comunque la si pensi ideologicamente.
So che non succederà ma mi auguro che gli amici (veri) di Maurizio sapranno onorare il ricordo di un militante fedele e coerente fino alla fine.
Arrivederci, “camerata”, onore a te.
®RIPRODUZIONE RISERVATA.