di Raffaele Lisco.
Oggi tutti contro Vladimir Putin. E domani?
Se la Storia si fosse fatta attraverso gli infiniti voltafaccia dei politici, il filosofo, storico e giurista Gianbattista Vico (il padre dell’ epistemologia costruttivista) non avrebbe potuto scrivere il suo saggio “Corsi e Ricorsi Storici”.
Infatti, seguendo Vico nell’assioma latino “Verum esse ipsum factum” (Ciò che è vero è precisamente ciò che è fatto), le narrazioni farlocche della moderna informazione, difficilmente riuscirebbero a raccontare l’attualità e il vero comportamento della Classe Dirigente.
Anche il meno scolarizzato degli esseri umani, ha da tempo compresa tutta la falsità che caratterizza il “manierismo” di una politica che, dal punto più periferico, fino al Centro del Potere, si nutre di pura Propaganda e nasconde le proprie intenzioni, aspettando il momento più favorevole per cavalcare il consenso popolare.
Oggi, per esempio, va di moda la “profuga Ucraina”, così come allo stesso modo, ieri, “tiravano” l’annegato nero Africano e il congelato bambinello Afghano, utili scarti di un’umanità indispensabile per gridare al popolo bue tutta la propria indignazione, mostrando la grande sofferenza del “povero” parlamentare costretto a campare con “miseri” venti mila euro di stipendio mensile e nemmeno un “aeroporto” sotto la pista da sci…
Stesso metodo “modaiolo” anche per il “lurido dittatore”, quello che, ieri, spargeva buone politiche, dimostrava il proprio impegno come alleato di un’Europa pregna di nani e ballerine e divideva puttane e caviale con gli “amici”, vecchi maiali senza morale…
E’ bastato poco, agli “invitati” nella Dacia, per fiutare l’aria e smarcarsi dal Buon Padre di Famiglia capace di battere ogni record mediatico nel trasformarsi in Boia Assassino, Invasore Genocida e Usurpatore delle Libertà. Un Clark Kent al contrario, Robin Hood che “ruba ai poveri per dare ai ricchi”, roba già vista con Mel Brooks…
Va bene, diciamo che sia così, proviamo ad ammettere che Putin sia una belva e che il resto del mondo sia caduto in una trappola mortale. In questo caso, se confermato quanto sopra, il Dittatore Sanguinario deve sparire e il suo popolo essere liberato dai “buoni”, quelli che (da sempre…) vanno per il mondo a spargere “democrazia” ovunque…
Se, però, non fosse proprio così, oppure la Bestia non fosse eliminata per sempre, se alla fine, tutto finisse a tarallucci e vino e proprio in nome di quella “democrazia” da esportazione, si decidesse un “pari e patta” siglato e sottoscritto con “un pezzo a me e un pezzo a te” (dell’Ucraina – ndr), poi come la metteremmo con l’insultatissimo Putin?
Immaginiamo che vada a finire come ho detto, tutto torni normale e la guerra finisca dalla sera alla mattina. Se così dovesse essere, sono pronto a pagare di tasca mia per vedere e sentire quelle merdine di politici Italiani ed Europei, tornare a Canossa, con la coda tra le gambe, dal “Feroce Assassino”.
Vorrei vedere le facce dei Salvini, Letta, Meloni, Berlusconi, Conte (e tutto l’arsenale collegato di “miccette umane”), sperare di non venire “terminati” dal risorto “Maiale Putin”.
Andrei a Roma anche a piedi, pur di assistere come spettatore ai piagnistei disperati di quelli che ballando sul (presunto) cadavere del nemico, bullandosi sguaiatamente approfittando della debolezza momentanea dell’Orso (…), non si sono accorti che la Bestia è ancora viva e sta per azzannargli le “onorevoli” chiappe chiacchierate.
Lunga vita al Popolo Ucraino ma, prima di morire, se Dio mi fa la grazia, potrei anche essere così fortunato da vedere l’assassinio politico (ma non solo…) degli sciacalli capaci di mostrarsi leoni, solo quando il vero leone è a terra.
Ocio…
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