EDITORIALE – GRADO E I PROFUGHI: 2° TEMPO…

di Raffaele Lisco.

Arrivano i profughi dall’Ucraina: come reagiranno i gradesi?

Uno dei primi, a livello nazionale, a scrivere sulle differenze che la politica sta attuando tra profughi “buoni” e “cattivi”, sono stato io.

Sicuramente il primo, nella nostra regione di confine e il mio Editoriale “Ci sono Profughi e Profughi”, è stato ripreso, nei contenuti, da una buona parte di eletti della politica nostrana di destra, sinistra e centro.

In cambio, i sempre presenti “indignati” (colleghi compresi) mi hanno gratificato del titolo di “vomitevole”, salvo scomparire, silenziosamente, una volta compreso che una buona  maggioranza di persone concordano con la mia riflessione, sulla differenza di trattamento tra gli scappati dalla guerra di pelle chiara, rispetto ai “colleghi” di colore scuro…

Dato a Lisco quel che è di Lisco (…), a valle della iniziata transumanza di qualche milione di persone di nazionalità Ucraina che il loro “ex amico” Putin sta strategicamente spingendo verso l’Europa (con l’obbiettivo di svuotare le città e stroncarne la resistenza interna, aumentando il volume di fuoco, ancora trattenuto, per non dare adito all’accusa di “stragista”), mi e vi pongo un’altra riflessione che ritengo importante.

Il Friuli Venezia Giulia è la prima regione italiana, che i profughi Ucraini incontreranno nel loro fuggire da Est a Ovest, quindi, esclusi quelli che possono appoggiarsi a parenti o amici residenti in altre città d’Italia, probabilmente, una fetta consistente di varia umanità chiederà asilo nella nostra regione.

Spero che i gradesi non abbiano scordato (l’ex sindaco di Grado Dario Raùgna sicuramente no…), la data di ottobre 2017, quando ci fu la sollevazione cittadina per impedire all’amministrazione dell’epoca di “accogliere” una quindicina di migranti (“clandestini”, per qualcuno oggi al potere…), provenienti dall’Africa del Nord.

Io c’ero e, per cercare di non far precipitare la rivolta che stava prendendo una piega pericolosa per tutti, mi adoperai come mediatore tra i miei concittadini e l’amministrazione. Come sia finita è storia nota: alla fine, i politici mi hanno trascinato in tribunale, la Digos mi ha eletto a suo “beniamino”, regalandomi tutto il repertorio dedicato (…) e i gradesi non hanno smesso di ridermi dietro, perchè non mi sono fatto una Nave Soccorso di cazzi miei e ancora ne pago le conseguenze Giuridiche.

Non succederà più, lo giuro, sbagliando s’impara ma, adesso che sta per arrivare la stagione estiva, periodo in cui qualsiasi proposta che possa anche solo far immaginare, agli imprenditori nostrani, la perdita di un euro di fatturato, metterebbe nelle condizioni il malcapitato proponente di finire come “quel mona di Lisco” (…), come reagiranno gli isolani davanti alla possibilità di dover “accogliere” nelle loro strutture ben più di una quindicina di ragazzotti?

Sarei proprio curioso di vedere l’attuale sindaco di Grado, Claudio Kovatsch, un figlio della sinistra eletto con l’appoggio della destra “coalizzata” (…), venire in Consiglio Comunale con la richiesta di votazione della delibera concernente la decisione dell’amministrazione di ospitare qualche centinaio (o forse più) di migranti Ucraini in fuga dalla guerra…

E gli operatori turistici di Grado, sarebbero disponibili a ottemperare ai DPCM del Governo di Draghi, alle ordinanze di un Massimiliano Fedriga (già allineato al suo “Ecumenico” Segretario) sulla scelta di “offrire massima assistenza” alle sorelle dell’Est?

Oppure, di fronte alla minaccia di incassare il minimo tariffario statale e perdere il ricco bottino conseguente alla raccolta della stagione balneare 2022, vedremmo ricomporsi la protesta di piazza (come fu nel 2017) contro il “komunista” Dario Raùgna e il suo Circo Civico?

Staremo a vedere, sicuramente qualcuno riuscirà a perderci la faccia (come sta già accadendo a livello regionale e nazionale…) e, forse, perfino un opportunista come l’ex sindaco “del Buongoverno Civico (ricacciato a pelare patate in Svizzera dagli ex “buongovernati”…), potrà contare su di una “riverginatura” che nemmeno le più consumate prostitute dei bordelli di Caracas (…) sognerebbero mai.

Del resto, Grado è l’Isola dei Corcai e, qui, tutto è possibile

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