L’APPELLO: ORESTE, DOVE SEI?

di Raffaele Lisco.

Scomparso da circa 72 ore Oreste Manera, le ricerche non hanno ancora dato esiti positivi.

La telefonata che, una delle mie Spie dentro le Forze dell’Ordine, mi aveva appena fatto, 24 ore fa, lasciava ancora spazio ai dubbi sulla concreta possibilità che la persona scomparsa fosse il nostro concittadino Oreste Manera.

Poi, incrociando le informazioni tra ficcanaso professionisti, la dolorosa certezza sull’identità dell’uomo di Grado di cui si erano perse le tracce, già da mercoledì 3 marzo, confermava il nome supposto.

Alcuni miei colleghi hanno già pubblicato la notizia, io ho preferito averne la certezza e aspettare, prima di informare i miei lettori del fatto. In questi casi, “arrivare primi” non da nessuna soddisfazione, anzi. 

La sempre più sottile speranza che “Ori” stia benissimo e abbia solamente voluto prendersi una “pausa” da tutti i noi inizia a calare e si prepara a lasciare il posto al fastidioso pensiero di dover preparare l’ennesimo “coccodrillo” alla memoria.

Dove cazzo sei, Oreste?

Ci siamo visti e fankulati pochi giorni fa, io, tu e Renato Bellan, ognuno portatore sano di “stranezze” assortite, vecchi rottami ai quali non passa mai la voglia di “pazziare”, come se il tempo si fosse fermato agli anni ’70.

Gli altri ti stanno cercando nei boschi e io mi domando, casomai, che cosa ci saresti andato a fare, tu, uomo di mare? Dove sei andato, dopo aver parcheggiato nel piazzale di un agriturismo a Taipana? E poi, a Taipana, che ci sarà mai di così imperdibile per perdercisi dentro?

Voglio immaginare che oggi stesso, ti presenterai ai tuoi soccorritori con quella faccia “un po così” e, con quella tua cantilena unica, te ne uscissi così: “…Che xè, bèli, me sercheve a me? E fasse un batagliòn de cassi vostri no? Volevo sta in pase un giosso, sensa dili a nisùn indola che gero…”.

Torna Oreste, “…chest’isola spiettattè…”, risparmiami la fatica di dover scrivere ancora un necrologio alla memoria, altrimenti comincia a diventare un “mestiere” e, allora, tanto vale che mi faccia pagare…

Dove cazzo sei, Oreste?

(…to be continued…)

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