EDITORIALE – NON IN MIO NOME.

di Raffaele Lisco.

Volete sostenere la guerra? Non in mio nome.

“Gli Italiani sono uniti e coesi nel sostenere il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelens’kyj – afferma Mario Draghi alle Camere riunite – la resistenza di tutti i luoghi in cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica”

Per il Presidente della Camera, il grillino Roberto Fico, non è in discussione che: “Testimoniamo nel modo più solenne la vicinanza e il sostegno di tutto il Parlamento e del popolo italiano all’Ucraina”.

E’ bastato l’appuntamento Italiano al Parlamento (il luogo dove pascolano il migliaio di privilegiati nostrani) dello «Zelens’kyj World Tour», per convincermi ancora di più di non appartenere per niente al genere (dis)umano dentro il quale la Società vorrebbe costringermi.

Un Comico costruito con i soldi di un Oligarca, la copia (vincente) di quello che noi abbiamo “elevato” per anni e che ancora manteniamo come maggioranza analfabeta (…), un furbissimo soggetto ultra milionario (in dollari) che continua a governare, seguendo un copione scritto dai suoi autori televisivi.

Meglio, molto meglio di Silvio, costretto a fermarsi davanti alle “sanzioni” che l’Europa gli aveva scatenato contro (2011), meglio di Grillo, abbattuto a colpi di rinvii a giudizio familiari…

Il nostro guitto uscito da una fiction per Ucraini (…) è riuscito a farsi eleggere grazie a un Colpo di Stato, spodestare l’Uomo di Putin e lasciar penetrare gli Stati Uniti in un territorio dove (da sempre) il loro ingresso avrebbe significato guerra da parte della Russia.

Non c’è niente di “improvvisato”, a nessuno hanno “ceduto i nervi” e si è messo a bombardare a cazzo di cane i vicini di casa. Tutto nasce, cresce e continua, secondo un preordinato schema geopolitico che vuole un solo “padrone del Mondo”, come nei peggiori films da dopolavoro ferroviario.

In tutto questo, i “taliani” del “governo dei migliori” (sic!) sono protagonisti quanto una fistola nel culo, servono solamente a compiacere all’alleato “Atlantista”, fare numero dentro un’Unione Europea che ha come mission quella di raccogliere le unicità di Paesi che si faranno sempre i cazzi propri, l’uno a discapito dell’altro…

Mi dispiace per Lei, signor Presidente del Consiglio ma io non le consento di parlare a nome mio, quando afferma di seguire il volere di TUTTI gli Italiani a sostenere l’Ucraina, nel resistere militarmente contro la Russia.

Io sono e sarò SEMPRE contro la guerra, senza se e senza ma, molto lontano dal paraculismo suo e di quei buffoni dei suoi colleghi di destra, sinistra e movimenti (…) che ci dovrebbero rappresentare nel mondo.

Parli pure per sè e i suoi compagnucci di merende ma lasci stare il mio nome.

Io non vi ho votati, non vi voterei e nemmeno andrò mai più in un seggio elettorale.

Si fidi, signor presidente, non sarò l’unico

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