EDITORIALE – SPARITA LA LEGA DI GRADO.

di Raffaele Lisco.

La Lega di Grado esiste solo per la foto di rito. Nella realtà è un partito scomparso.

Sono bastati pochi anni per distruggere tutto il lavoro costruito pazientemente dai Bossiani come il compianto Giuliano Regolin, leghista storico dell’isola.

Lentamente ma inesorabilmente, le “nuove leve” tipicamente Salviniane, patetiche controfigure della Lega Nord originaria nata per salvaguardare la specificità del Nord, hanno trasformato il partito Padano in una brutta imitazione della più opportunistica Democrazia Cristiana.

Basta leggere il cartellone immortalato nell’immagine di testa articolo, elenco dei Comuni pronti a presentare il tesseramento alla Lega per il 2022 e notare che Grado non è nemmeno citata come Comune dove accogliere i potenziali interessati locali…

Però, magicamente, spunta lo stesso la fotografia (vedi a lato) che certifica anche per Grado la presenza del “cospicuo” (…) gruppo rimasto a rappresentare il partito: la “Senatrice” miracolata, accompagnata dal marito più simile a un profugo Ucraino che al portaborse della parlamentare (in questo caso “cultura” ed “eleganza” sono incompatibili…), la referente locale Tiziana Maioretto (da Monfalcone…), il “fotografo” Antonio Calligaris (Cons. Reg. di Fogliano), più qualche comparsa raccattata a caso.

Tutta qui la poderosa Macchina da Guerra di un partito che, solo pochi anni fa, staccava sull’isola percentuali di consenso “bulgare” (45% – ndr) ma, oggi, per merito dello sputtanamento continuo del suo Segretario “Capitan Nutella” e della deriva leccaculista che “avanza” solamente i peggiori, è superata non solo dai Meloniani ma, perfino, da quei morti viventi di Forza Italia.

Del resto, a furia di “epurazioni” che hanno fatto fuggire i militanti “storici” della Lega, come Enzo Tirelli e Gianluca Marizza, due perdenti che, però, in confronto a questi, sembrano degli “statisti” giganteschi (…), la Lega di Grado alle ultime amministrative, è riuscita a primeggiare solo sul triste partitino locale di Sergio Bini (ProgettoFVG) ma arrivare dietro ai suoi “alleati” del centro destra.

Grado non esiste più nemmeno per la stessa Lega, non è citabile nei prospetti informativi del partito, vivacchia stancamente sfruttando l’immagine inutile della “platinata tacco 12”, quella che ha sferrato l’ultimo colpo alla sezione locale, quello mortale.

Dalla sua posizione di prestigio a Roma (i senatori votano…), a Raffaella “Fiormaria” Marin, è stato permesso di decidere chi doveva vivere e chi invece morire (politicamente) nella sede locale. Le è stato concesso di distruggere la locale Protezione Civile, occupare una poltrona da Assessore, pur sapendo di non poterla onorare per ovvi motivi (…) e spaccare la Lega di Grado imponendo il suo dominio.

Sarei curioso di sapere quante “tessere” hanno sottoscritto sull’isola, nuove ma anche rinnovate, il numero totale che il FVG ha raccolto e l’età media dei simpatizzanti della Lega Salvini Premier, esclusi (logicamente) eletti, nominati e paraculati

Secondo me, pochine…

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