EDITORIALE – LADRI DI CARROZZELLE…

di Raffaele Lisco.

Facile rubacchiare il lavoro altrui. La Brutta Storia della Disabily Card.

Ormai ci avevo messo una pietra sopra ma quando ieri, 1° Aprile 2022, ho letto i roboanti commenti dei sindaci, presidenti (vice) e onorevoli della Lega Salvini Premier, ladri in solido che si sbrodolavano addosso il merito di aver supportato la Ministra Erika Stefani nel realizzare la Carta del Disabile (Disabily Card), mi è salito l’avvilimento e non ho potuto esimermi dal volervi raccontare la VERA STORIA del MIO Progetto.

La Carta del Disabile”, tesserina plastificata già allo studio in alcuni Paesi Membri della Comunità Europea, è un Progetto Pilota studiato dalla Commission for the Rights of Persons with Disability (CRPD) già a partire dal 2015 (…) e iniziato come test in alcune nazioni come Belgio, Cypro, Estonia, Finlandia, Italia, Slovenia e Romania, per verificarne problemi e opportunità.

Senza entrare in lunghi e complicati dettagli tecnici, da disabile interessato, venuto a conoscenza del Progetto Europeo, sei anni fa (…) mi ero messo in contatto con gli Uffici del CRPD, per sviluppare tecnicamente il documento magnetico che aveva come finalità ultima quella di dotare il portatore di handicap (riconosciuto da regolare Commissione Medica della Nazione di residenza) di una tessera plastificata completa di chip contenente i dati dell’avente diritto (vedi foto sotto).

Superfluo spiegarvi quali benefici indotti da tale strumento accompagnerebbero il possessore autorizzato: dal tagliando di sosta e transito per il mezzo di trasporto agli ingressi agevolati nei luoghi previsti, dal documento di riconoscimento personale (oggi inesistente), alla scontistica per l’acquisto di beni e servizi riservati alla categoria in oggetto.

Per farla breve, mancando in Italia la fase test del progetto, avevo proposto alla Regione FVG, grazie alla mia conoscenza personale con l’assessore regionale allo Sviluppo Tecnologico dott. Sebastiano Callari, una serie di incontri atti a spiegare il progetto, con lo scopo di offrire alla nostra regione il primato di diventare la capofila nazionale.

Correva l’anno 2019 (prima della Pandemia) e dopo numerosi tentativi, finalmente, il dott. Callari trovava il tempo per ascoltare il risultato dei miei lavori per il progetto, valutare la sua fattibilità tecnica, studiata e tarata sulla mia esperienza di Invalido Civile al 95% Inps portatore di handicap riconosciuto, esaminare il business plan economico e l’esito dei confronti avuti con le altre realtà estere partecipanti alla realizzazione della Disabily Card.

Gli incontri presso la Regione FVG tra il sottoscritto, l’assessore alla Transizione Digitale Callari e il presidente di Insiel (partecipata pubblica), sfociavano nell’invito a proseguire nella fattibilità del progetto mettendomi in contatto con i softwaristi di Insiel, allo scopo di trovare soluzione alle problematiche legate al rispetto della privacy dell’utente (dati sensibili), all’utilizzo pratico della Card e all’incrocio informatico tra i vari database coinvolti.

Alla fine, dopo mesi di lavoro tecnico con gli sviluppatori di Insiel a Udine, il risultato che ne avevo ottenuto era stata la brusca e non motivata cessazione della collaborazione (gratuita), per volontà dell’assessore regionale alla Disabilità Riccardo Riccardi, il quale aveva espresso (come riferitomi da Callari) il rifiuto a proseguire e finanziare il MIO adattamento del progetto Europeo, per motivi che non mi sono mai stati spiegati

Curiosamente (ma neanche tanto…) adesso il riconvertito Berlusconiano Riccardo Riccardi, fa bella mostra di sè nella foto di rito assieme al Presidente Fedriga e alla Ministra Stefani, congratulandosi per la “brillante iniziativa” a favore dei disabili targati “Lega”

Guarda caso, la stessa idea che, proposta e sviluppata da un “signor nessuno” (però arrivato prima), non era stata degna del suo interessamento, nonostante il parere entusiasta del suo pari grado Callari e dei vertici di Insiel.

Niente di nuovo, ormai sono abituato da anni a vedermi soffiare da sotto il naso dalla “stampa qualificata” (…) le anteprime dei miei articoli, il frutto delle mie inchieste e le scoperte delle magagne che il Sistema non vuole vengano diffusi al pubblico.

Da disabile sono contento che, comunque, anche l’Italia inizi a muoversi con intelligenza per dare miglioramento alla qualità della vita di chi soffre ma, personalmente, non posso che manifestare tutta la mia delusione per essere stato derubato di un’iniziativa che portava in calce il mio nome e cognome. 

NON quello della Lega, della Ministra Stefani, di Salvini o, peggio, del “signor” (sic!) Riccardo Riccardi.

Naturalmente, anche se il dott. Sebastiano Callari avesse (salvificamente) “perso la memoria”, unitamente ai vertici di Insiel e ai tecnici (donne) con i quali avevo iniziato a lavorare (succede in politica…), conservo ampia documentazione epistolare del tutto, firme in calce dei suddetti e date degli incontri, casomai a “qualcuno” venisse in mente la pessima idea di darmi del bugiardo

Ladri di Carrozzelle.

®RIPRODUZIONE RISERVATA.

 

 

 

 

 

 

Related posts