EDITORIALE – NON CHIAMATELI “PAGLIACCI”…

di Raffaele Lisco.

Ieri, 11 aprile, Consiglio Comunale di Grado. Non chiamateli “pagliacci”

Alle ore 19, diligentemente, mi sono collegato da remoto sul canale di trasmissione dove viene pubblicato il Consiglio Comunale in streaming, per seguirne i lavori.

Non fino alla fine, ci tengo a preservare la prostata. Giusto per il tempo di ascoltare l’inizio dell’adunata dove sono contenute le “raccomandazioni” e le “interrogazioni” della minoranza al sindaco. Il resto dei “lavori”, perdonatemi ma non erano di mio interesse

Prima di raccontarvi il modo disastroso col quale è stato “mollato” il patròn di Azalea, Loris Tramontin, concedetemi un breve accenno sull’intemerata del solito Riccardo Ronchiato.

Il Consigliere Ronchiato, “eletto” ancora privo di qualsiasi delega, incarico e/o rappresentanza, abbandonata qualsiasi speranza di protagonismo amministrativo (…) si è nuovamente distinto, per la seconda volta su quattro (…), occupando abusivamente lo spazio solitamente destinato alla minoranza.

Partito lancia in resta contro la Consigliera Reverdito, rea di averlo apostrofato sui Socials col termine “pagliaccio”, il nobiluomo d’altri tempi, un giorno “galantuomo” e l’altro “clown” (…), ci ha sfrangiato gli zebedei per una buona ventina di minuti, supplicando “…più controllo…”, “…maggiore rispetto personale…” e “…un confronto civile sui contenuti e non sulle persone…”.

Sono perfettamente d’accordo con l’ex assessore ai Lavori Pubblici dell’amministrazione Maricchio, anche se non ricordo sue difese appassionate sul rispetto “reciproco”, al tempo in cui era lui a fankulare la minoranza che, curiosamente, oggi è tornata a essere la stessa dell’epoca

La Reverdito si è “scusata” ma, secondo me, senza motivo, atteso che un’amministrazione che una ne fa e cento ne pensa, sbaglia le procedure, non comunica coi cittadini, si fa beccare in difetto su tutto e tutti (a seguire la dimostrazione palese…), definirla pregna di “pagliacci” sarebbe giudicata in qualsiasi Tribunale come “non punibile”.

Veniamo alla “bomba” preannunciata in esclusiva su questo blog, già da settimane.

La risposta all’interrogazione della minoranza che chiedeva spiegazioni sul “fattaccio Grado Festival” (sul quale non rispiegherò lo scandalo), si sentiva replicare dalla “salma” Borsatti che il suo assessorato (Turismo – ndr), “…non confermava alcuna attività ufficiale con Azalea/Zenith, nè aveva ratificato alcun atto pubblico con il signor Loris Tramontin per la realizzazione di Grado Festival – Ospiti d’Autore…”

In poche parole, Kovatsch & C. hanno “scaricato” ufficialmente Tramontin, lasciando l’organizzatore con il problema di riuscire a trovare una soluzione a una prevendita biglietti (già iniziata) di date musicali INESISTENTI per il Comune di Grado…Se poi vogliamo aggiungerci la “confermata sinergia” della produzione (Zenit srl) col Comune, Regione e PromoturismoFVG, sono certo che presto voleranno gli stracci

Come sia stato possibile questo comico pasticcio (tipicamente interpretato da “pagliacci”…), penso di averlo capito ma, oggi il Profeta è a riposo, quindi ve lo spiegherò un’altra volta.

Sono curioso di vedere come ne usciranno tutti, sia i “mandanti” che hanno imbeccato Il Piccolo (…) sia l’organizzatore, professionista di grande esperienza che, però, si è fatto mettere in mezzo da quattro dilettanti truccati da circensi.

Non chiamateli “pagliacci” che, poi, si arrabbiano e sbagliano i congiuntivi

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