di Raffaele Lisco.
Ci scusiamo per aver alzato l’ennesimo polverone…
La vignetta rende perfettamente il senso dell’Editoriale di oggi. Il Re scaglia le frecce e il suddito le trasforma nel centro perfetto del bersaglio…
Ancora una volta, abbiamo acceso la discussione sulla scelta della sindaca Anna Cisint di far firmare OBBLIGATORIAMENTE il documento contenente il “Patto Etico”, ai candidati a sostegno della sua rielezione a sindaco di Monfalcone.
Premesso che da sempre siamo anche noi convinti che la dottoressa Cisint sia la miglior amministratrice per Monfalcone, abbiamo trovato inutile, pretestuoso e poco elegante, il metodo col quale la Signora abbia inteso “circoscrivere” il Libero Pensiero di chi volesse supportarla politicamente.
Ricordiamo che, senza il nostro articolo, NESSUNO si sarebbe nemmeno accorto del “documento” insanguinato e la “firma” del candidato (obbligato), sarebbe scivolata via come una prassi scontata…
Invece, l’ennesima “miccia“, stoppino acceso da chi è ancora convinto che l’Informazione debba servire per far riflettere le persone sulle azioni di coloro si definiscono “i migliori” e, proprio per il possesso (da dimostrare…) di tale “talento”, si candidano ad amministrare le Comunità, ha scatenato le reazioni della Stampa “copiona” (…), di chi non ci sta a sottoscrivere per imposizione e della stessa Cisint, costretta a spiegare le (sue) ragioni.
Noi di GradoSpia.it, ci siamo limitati a porre ai nostri lettori il dubbio sull’utilità di scelte del genere. Soprattutto da parte di chi non avrebbe nessun bisogno d’inventarsi sciocchezze illegali, firme facilmente impugnabili e impregnate di ipocrisia quanto una spugna nell’acqua.
Anna Maria Cisint ha già stravinto la sua competizione contro degli avversari inesistenti, dilettanti talmente certi di perdere, da scapparsene in ogni direzione (con qualsiasi scusa) per risparmiarsi l’onta della sonora trombatura.
Una sinistra incapace di accettare il fatto che la Sindaca uscente, col suo lavoro, abbia conquistato la stragrande maggioranza dei cittadini di Monfalcone. Questo è quello che conta, ciò che ti fa incassare le preferenze necessarie per continuare.
Non servono “sottoscrizioni di fedeltà”, anzi, erodono quel consenso “bulgaro” oggi fermamente nelle mani della dottoressa Cisint.
Al popolo, i “regnanti” non piacciono più.
Nemmeno quando si chiamano Anna Maria Cisint…
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