di Raffaele Lisco.
La notizia è ufficiale: la Guerra, per noi, è finita.
Ormai è sicuro, la temuta Terza Guerra Mondiale è scongiurata.
In realtà, per noi Italiani, non è nemmeno mai cominciata, a meno che non si possa considerare Conflitto Bellico la partecipazione di una nazione attraverso la chiacchiera, il commento, le opinioni più strampalate e le “tattiche geopolitiche da tastiera”.
Nella parte degli “Eroi”, non siamo riusciti a essere credibili nemmeno per un trimestre, meno di novanta giorni per passare dal convinto “…noi non molleremo MAI!…”, al più ‹itagliano› “…checcefrega dell’Ukraina…”. Due dozzine di settimane durante le quali ci siamo fortemente impegnati a fare i pesci in barile, stare spettatori alla finestra ben coperti da quelli che contano veramente, nel mondo.
Lo sapevano già tutti di che pasta sono fatti i nostri Governanti, personaggi per i quali l’unico Dio è il “sondaggio” e l’imperativo è il mantenimento della poltrona. Seguire il “sentiment” popolare è indispensabile, per non sparire totalmente dalla politica nazionale. Con tutte le conseguenze del caso.
E’ bastato far percepire ai nostri concittadini lo spauracchio di una miseria già galoppante, mettere sulla bilancia dell’Opinione Pubblica la sproporzione di peso tra normalità e catastrofe, aprire una falla nel granitico assolutismo dei Difensori della Democrazia senza se e senza ma.
La Propaganda l’ha fatta da protagonista (come sempre), portando al guinzaglio l’Italiano Medio prima spaventato dall’Orso Russo ma poi, lentamente, ribollito nel nuovo mantra cucito sulla figura di Zelensky, un clown pazzo convinto di essere il Salvatore dell’Europa.
Oggi l’elettore si è rotto le palle degli Ukraini (le Ukraine – sotto i 30 – restano gradite…). In pubblico resta sodale con gli Atlantisti, applaude Sleepy Joe, condanna Putin e la vecchia Russia Komunista (perfino i Komunisti nostrani…) ma non appena si abbassano i riflettori e si spengono i microfoni, la voglia di Pace è ormai maggioranza. E la maggioranza sono voti…
La Guerra è finita (per noi) e anche se una buona parte di Ukraini continua a morire sotto le bombe (inutilmente) per “aprire alla pace” (…), nel BelPaese sta per iniziare l’estate, c’è voglia di mare, sole e tette al vento. Dopo anni di “coprifuoco”, nemmeno l’Atomica riuscirebbe a togliere a Cipputi la sua settimana di vacanza.
I politici (minuscolo) non vivono grazie a “risorse proprie”, hanno bisogno che un popolo di sudditi li porti in palmo di mano, effettui il bonifico mensile e si abbeveri alla fonte della Comunicazione di Regime. Nel preciso momento in cui i sondaggisti riferiscono che tira una brutta aria per gli eletti, urge immediatamente “precisare”, “distinguere”, “pretendere” e “riflettere”. In casi “estremi”, “riconsiderare”…
La Guerra, per noi, è finita, anche se continueremo a fare finta di mantenere la parola data (…), utilizzeremo come paravento il tempo, lasciando dilatare i problemi (quindi le soluzioni), venderemo il minimo sindacale come “attiva e convinta partecipazione dell’Italia, Alleata della Nato”.
In realtà, lentamente ma inesorabilmente, le Maratone Mentana, le Arie che Tirano e le Vite in Diretta, semplicemente cambieranno mood, troveranno un’altra “traggggedddia” e, in mancanza di meglio, magari rispolvereranno un’altra “variante” del Covid…Scimmie & Maiali sono già pronti..
“The Show Must Go On”, il Circo deve continuare a esibirsi e pazienza se la Guerra non fa più Audience nè sui Media, nè in Parlamento. In fondo, fino a quando è durata, ci siamo “distinti” a “modo nostro”, quello «Tipicamente Itagliano”.
Nè “Amiken”, nè “Nemiken”, solo “Semplici Conoscenti”…
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