di Raffaele Lisco.
Anche la più “integralista” delle ideologie, a volte può cambiare…
Si dice che “…chi non cambia mai idea è un cretino…”. E’ una delle frasi più abusate da chi deve giustificare improbabili “salti mortali”, circa la propria (o altrui) coerenza.
Da SEMPRE, per esempio, la Lega Nord di Umberto Bossi, era stata fondata su di un mantra capace di indignare le forze politiche di sinistra e i perbenisti democratici, avversari politici infastiditi dall’invito a un “razzismo selettivo”, in favore degli Italiani, rispetto agli immigrati soprattutto di colore.
Erano i tempi nei quali il centro destra poggiava il fulcro della sua politica esattamente all’opposto di quella delle Sinistre. I “comunisti” pronti a “includere” e i “fascisti” a ergersi a baluardo della difesa Nazionale col suo celeberrimo “Prima gli Italiani“.
Poi è successo qualcosa, il lento logoramento sociale di una politica inaccettabile costruita sulle candidature di personaggetti di seconda e terza fila, dilettanti arruolati per colmare il vuoto creatosi nelle “vocazioni” ma incapaci di mantenere alta la partecipazione del popolo, ha stroncato la rincorsa alla poltroncina da parte di quelli seri, uomini e donne capaci di vivere del proprio lavoro…
Sono rimasti gli “avanzi”, soggetti/e per i quali la “candidatura” vale oro, disoccupati/e bisognosi di retribuzione e riconoscimento (obbligato) anche senza possederne il merito. Naturalmente generalizzando, esclusi i politici di professione, i “mestieranti” pluriennali e i “blindati” evergreen.
Si è talmente inaridita la fonte delle candidature “professionali”, da non riuscire più a colmarne il vuoto, nemmeno ricorrendo agli “…uno vale uno…”, ovvero, offrendo la gestione della responsabilità della Cosa Pubblica al primo scappato di casa disponibile…
Ecco allora la “novità” del 2022: andare a pescare voti tra il sempre crescente numero di “residenze” estere, il reclutamento di intere Comunità Extracomunitarie (mi si perdoni il bisticcio lessicale), “tribù” ormai “regolarizzate” per legge.
Una cosa buona – secondo me – il superamento di un razzismo diffuso e strisciante, il coinvolgimento di uomini e donne che, ormai, vivono tra noi da anni, se non addirittura nati qui.
Molto bene, si potrebbe dire che gli Italiani sono “cresciuti”, rispetto ai primi anni ’90, alle manifestazioni per la Serenissima con i carro armati di cartone (…), ai respingimenti contro i barconi e alla guerra contro il “diverso” che poi, magari, tanto diverso non è.
Quello che non mi torna è la facilità con la quale milioni di “tifosi” assetati d’acqua del Dio Po (…), frequentatori di Pontida e cornuti ragionieri (nel senso dei copricapi), abbiano sdoganato così facilmente il loro Primo Comandamento: “…Fuori dall’Italia lo straniero clandestino!…”. Il metodo “conversivo” col quale si è passati dal “brut neghèr fòra di bàll!” al “…tutti candidati nelle nostre liste…”.
Tutto legittimo, s’intende, regolare e permesso su qualsiasi fronte autorizzativo, forse perfino corretto e auspicabile, se osservato dal punto di vista di una Società Multirazziale.
Però, a me, nessuno toglie dalla testa che, il “Paraculismo” di pura “convenienza”, sia il vero motivo di cotanta espressione di apertura a quelli che “prima” volevi cacciati dalla tua città.
“Secondi” gli Italiani…
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