di Raffaele Lisco.
Imponente affermazione di Anna Cisint alle amministrative di Monfalcone.
Se Dio vuole, almeno una parte delle elezioni amministrative di questa tornata regionale sono finite.
Commenteremo, un pezzo per volta, i risultati più significativi usciti dalle preferenze degli elettori, friulani, bisiachi e pordenonesi.
Obbligatorio iniziare da Monfalcone e dal suo risultato “bulgaro” che ha visto la sindaca “uscente”, Anna Maria Cisint, non pensare nemmeno a mollare il trono, grazie alla percentuale raggiunta del 72,4% pari a 7.500 voti tondi tondi.
La pesante vittoria della “Regina della Rocca”, risultato ampiamente previsto non solo da noi ma abbondantemente annunciato dai principali analisti locali, è riuscito ad andare oltre alle più rosee previsioni della stessa candidata.
Soprattutto grazie alla furba creazione di una “sua” Lista Civica (Cisint per Monfalcone) diventata primo partito della città. I “delfini” Luca Fasan (219 voti) e Ciro del Pizzo (37), insieme ai loro compagni, si sono spesi molto bene sul territorio, incassando la bellezza di 1.800 voti (23,7%).
Il gigantesco balzo in avanti di quasi tutta la coalizione di destra a supporto della loro front women, rispetto al passato quando vinsero di misura sulla sinistra uscente, conferma “l’innamoramento” dei Monfalconesi per la propria Zarina e il rinnovo del Contratto di Fiducia sottoscritto dal popolo per il popolo.
Naturalmente, non tutto è oro quello che luccica, a causa dei troppi infiltrati nella coalizione che hanno offuscato la brillante immagine della “democratica” Cisint.
La lunga serie di “visitors” regionali (mai visti in un confronto elettorale…) e/o “nominati” dalla stessa sindaca dal grande potere dentro una Lega decimata (…) e un centro destra privo di leaders maschi e femmine, hanno sporcato la foto ricordo nella quale infilarsi senza merito…
Male la Sinistra col suo risicato 24,9% pari a 2496 voti.
Unico risultato possibile derivato dal lento ma significativo degrado di un’idea politica che, quasi ovunque, sta segnando la difficoltà di mantenere una sua identità senza dover rinunciare alle “infiltrazioni” di partiti moribondi (5 Stelle), o di “corpi estranei” mal digeriti dagli elettori sul territorio.
Il “terzo incomodo”, Francesco Orlando, sconta il prezzo dell’inutilità politica di un’offerta stritolata tra due tenaglie troppo forti per un Outsider figlio della divisione centrista di una Lega “scissionista” passata all’opposizione ma, in realtà, rimandata “a casa” dagli elettori, senza troppi complementi…
C’è ancora molto da dire ma per oggi credo basti, meglio non abusare del cerchio alla testa dei festeggianti, conseguenza delle sacrosante libagioni del post vittoria.
Ricordare agli “scudettati” Cisint Boys che insieme a loro, per Legge, dovrebbe sedere in Consiglio Comunale anche il “trinciadita” eletto del Bangladesh, JAHANGIR SARKAR primo eletto per Noi con l’Italia (58 voti), è pura cattiveria che a noi, bastardi “ingestibili”, piace tanto buttare nel mucchio…
(…to be continued…)
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