ESCLUSIVO – CASA SERENA VENDESI.

di Raffaele Lisco.

Noi sentiamo «odore di bruciato» e vorremmo condividere il disagio con i nostri lettori…

Secondo noi, su Grado incombe una Maledizione Divina per la quale agli isolani non è permesso riuscire a gestire il proprio servizio sanitario (almeno sul territorio), in autonomia e mutuo soccorso tra lo Stato e il Cittadino, quello che paga…

Senza rivangare secoli fa, tornando indietro ai tempi dell’Ospedale, struttura che, nonostante la discesa in piazza dei graisani, fu chiusa e basta (…), va comunque espresso un pensiero sulla triste fine dell’Ospizio Marino, il glorioso “Barellai” fiore all’occhiello della riabilitazione clinica. 

Questa volta, la “rivoluzione” popolare dei gradesi, grazie all’impegno di noti“capopopolo” convinti di poter sfidare gli stessi che dovevano nascondere l’abbuffata politica (…), aveva prodotto prima la chiusura hic et nunc e, in seguito, una volta “decontaminato” dai debiti milionari, venduto la struttura all’unico offerente

Agli “indigeni”, quelli che vivono qui (…), gli “onorabili” avevano lasciato disponibile l’altro Ospizio Comunale, la tanto nominata Casa Serena, struttura geriatrica accreditata a gestione pubblica.

Purtroppo, la Maledizione restava in agguato e, sfruttando il suo Potere Malefico, s’impossessava delle menti degli “eletti” facendone propri soldati ubbidienti. Così, un sindaco tra tutti, anni fa, diede inizio al progetto di smantellamento anche dell’ultimo pezzo rimasto: Casa Serena.

Prima l’affidamento parziale della gestione dei Servizi, outsourcing intelligente se abbinato al massimo controllo sull’appaltatore (…) ma, purtroppo, nelle mani del solito incompetente “candidato”, trasformata un’opportunità in fallimento totale. Poi, progressivamente, la concessione della gestione assoluta alla ditta appaltante, cooperativa oggi abbandonata

Per farla breve e chiudere l’antefatto, è stato il susseguirsi di “kompetenti” di tutti i colori (…), che sta portando alla fine della Gestione Pubblica, l’ultimo fortino sanitario di proprietà dei cittadini di Grado.

Il futuro si svela (abbastanza chiaramente) raccontando quale sia la volontà dell’amministrazione in carica: “liberarsi” (prima possibile) di un problema che non è all’altezza di saper gestire. Nè da Grado, tanto meno da Roma…Casa Serena è “terreno minato”, al punto di convincere gli “uscenti” della KCS Coop ad andarsene a fine mese, immediatamente e di corsa, prima che qualcuno ci ripensi e attenda l’esito delle indagini inquirenti

E’ già realtà la “mobilitazione” di 5 (cinque) “comunali” in servizio nella struttura, personale (forse) “scomodo”, quindi primi nella Lista di Uscita dei dipendenti distaccati nella RSA. Inoltre, è pubblicato un Bando Interno Comunale, guarda caso pari al numero dei “sopravvissuti” rimasti ancora in sede.

Secondo noi (che siamo Profeti…) ci sono abbastanza indizi per immaginare che il “Signor Comune” (i nomi non hanno importanza) abbia deciso che è meglio incassare un robusto annuale dalla ditta appaltatrice dell’intera gestione di Casa Serena, lasciando come unico rappresentante Pubblico il Segretario Comunale. Nessun dipendente interno, totale distacco dalla struttura sanitaria ormai pronta a trasformarsi in una Casa di Riposo privata.

Tutto legittimo (crediamo), forse una buona soluzione, se l’alternativa restasse quella di dover “subire” ciclicamente il “genio” del sindaco o dell’assessore bonariamente definito come “braccia rubate all’agricoltura”.

Legittimo ma moralmente deplorevole, soprattutto se perpetrato di nascosto, alle spalle degli amministrati (sudditi), pronti a seguire la strategia del “nascondere” quello che è impossibile tenere celato…

Casa Serena come l’Ospizio Marino: il dejà vù prossimo venturo…

Sulle rette e a chi pagarle (…) ci torneremo più avanti.

(…to be continued…)

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