di Raffaele Lisco.
Noi abbiamo ben chiaro chi votare…
Eccoci qua, a luglio, cucinati a puntino dentro il forno canicolare eccezionale, con ancora nemmeno smaltita la sbornia “comunale” delle recenti Elezioni Amministrative (Gorizia, Monfalcone, ecc.), ecco arrivare in piazza una nuova giostra sulla quale salire. Per il Bene del Paese, ci mancherebbe…
Noi, i “sudditi”, quelli utili unicamente quando c’è bisogno di “consenso” (…), avevamo appena assorbito i traumi da “pacca sulla spalla” dei candidati, ci eravamo convinti da poco di poter fuggire dall’ennesima votazione per qualche mese e speravamo di averla fatta franca, almeno fino al 2023.
Niente “aliti fognati”, miasmi “in Lista” degli impegnatissimi a condividere a un centimetro dal tuo naso (sottovento), la quantità di aglio e cipolla assunti come colazione del mattino. Storia passata la collezione di “santini” accumulati nel portaoggetti dell’auto, dentro la borsa e nelle tasche dei vestiti.
Finalmente, il glucosio e le transaminasi erano tornati a livelli nella norma, grazie alla fine dell’aperitivo elettorale, la lontananza dal “segue buffet” e la latitanza dall’incontro col Ministro, Sottosegretario, Onorevole e/o Senatore.
Già pregustavamo le vacanze estive con l’accettabile sottofondo (…) della Guerra e i richiami al pericolo Pandemico. Quisquilie in confronto all’Obbligo Democratico del Voto Politico conseguente alla Crisi del Governo dei Migliori…Terrore puro, l’incubo ancora fresco della “tessera elettorale”, la riproposizione del Circo Parlamentare, serraglio ancora più incattivito per le restrizioni numeriche.
Si riciccia già da oggi. Torna a squillare il cellulare, si rifanno vivi gli “amici” e, nuove alleanze tra “onorabili”, promettono milioni di miliardi in cambio della tua benevolenza. Di nuovo sarà ancora Natale e a tutti verranno regalati 1000 euro al mese per sedici mensilità…
Secondo noi, indire elezioni ogni trimestre, aiuta molto a risolvere il problema della Fame nel Mondo. Se non hai un lavoro, non ti danno il reddito di cittadinanza (perchè non hai “padrini”…) e per vivere dignitosamente dovresti spacciare fuori dalle scuole, una soluzione “legale” per campare ancora c’è.
L’unico sforzo necessario per avere pagati colazione, aperitivo, pranzo, merenda, cena e dopocena, è quello di scaricarsi il palinsesto degli appuntamenti elettorali dei candidati in gara. Poi, basta presentarsi nel posto giusto, sopportare il pippone comiziale dello “sponsor” benefico e, infine, mangiare a quattro ganasce e, dove abbonda, riempirsi le tasche con qualsiasi derrata arrubabile…
Loro, i candidati, sono contenti di credersi “considerati” dagli inferiori, noi (i sudditi) ancora di più, per il gentile invito a tavola. Con un piccolo sforzo attoriale (…), ci può scappare anche la doppia razione.
Poi dicono che con la politica non si mangia…
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