di Raffaele Lisco.
“Qualcuno” si è lasciato sopraffare dal troppo caldo. Aiutiamolo a ripigliarsi…
Complice la calura torrida, al nostro simpatico Assessore allo Sport – Politiche giovanili – Associazionismo e Volontariato del Comune di Grado, Renato Bonaldo, si è squagliato anche l’unico neurone rimastogli dopo la vittoria alle amministrative di ottobre 2021.
Colui ci piace ricordare come uno dei tanti “miracolati” da GradoSpia (…), oggi rientrato “in paga” unicamente grazie ai nostri buoni uffici, impegno che lo ha “riesumato” (insieme al suo idolo Roberto Marin) dal buco nero dov’era andato a infilarsi.
Per Re Nato (sic!) avevamo inaugurato il Circolo della Feccia, associazione da lui presieduta per meriti (…), attesa la diffamazione accusata dall’ex sindaco di Grado, Dario Raugna, che gli aveva affibbiato il titolo di “Feccia” (che risale dal pozzo). Tradotto dal Raugnese: “Bonaldo, sei una merda!…“.
All’epoca, faticammo le classiche sette camicie per far capire all’ignaro Bonaldo che non poteva lasciar correre l’insulto personale proferito dal sindaco, doveva difendere il proprio nome e quello legato alla sua famiglia e dimostrare di avere le palle per rispondere all’infamia di Raugna.
Con fatica, perfino con l’uso della minaccia, alla fine ottenemmo da Renatino copia della querela depositata contro il diffamatore Raugna (un maldestro copione dilettante…) e la faccenda, per noi, finì lì. In seguito, recentemente, ci è stato svelato che il “coraggioso” neo-assessore abbia ritirato la denuncia per motivi a noi sconosciuti.
Bonaldo si tiene il “titolo” di Feccia, contento lui, contenti tutti…
Epperò, se hai lo stesso spessore del fegato di un cirrotico (…), subisci attacchi di diarrea anche di fronte a un bimbo della Scuola Materna e dimostri lo stesso coraggio di chi picchia una donna (…), ci domandiamo quale sia il senso del post pubblicato su Facebook dove Renato “Cuor di Leone” minaccia querela nei confronti di una (ex) parente di Casa Serena colpita da lutto familiare, secondo lei, anche per la negligenza uscita dalle schifezze praticate nella RSA.
Non vogliamo farla troppo lunga ma ci disturba molto notare che, ormai, “…anche le pulci hanno la tosse…”, pure il più cacasotto “eletto” alza la cresta e si dichiara “offeso”, il nulla avanza prepotentemente e “…la Feccia risale il pozzo…”.
Suggeriamo “amichevolmente” al nostro “figlioccio” rimesso in paga (pubblica) per nostra magnanima ingerenza (…) di abbandonare atteggiamenti che non gli appartengono, lasciar perdere le “minacce” alle quali conseguono unicamente grasse risate e pesanti apprezzamenti sulla “virilità” tipica del Guappo di Cartone.
Noi sappiamo benissimo che l’ometto è “strano” ma non “pericoloso”, va preso per quello che è, il prodotto di una Società dove l’apparire conta molto più dell’essere e il “monopattino” è un traguardo più impellente del buon senso…Come se dise in graisàn, un “sònelo”, “trololò”, “viso de lavèso”.
Se proprio ci tenesse a dimostrare di essere “cazzuto”, provi a prendersela con noi, invece di fare il “ganassa” con chi già piange la scomparsa della mamma e, di più, è costretta a deglutire tutto lo schifo prodotto da un’amministrazione della quale Renato Bonaldo fa parte…
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