di Raffaele Lisco.
Siamo costretti a rispondere, “per fatto personale”, al Cons. Vinicio Patruno.
Ci dispiace che il Consigliere Delegato del Comune di Grado Vinicio Patruno, faccia fatica a comprendere il senso dei nostri Editoriali, anche se questo non ci sorprende affatto (…). Purtroppo, con i nostri articoli, coltiviamo (unilateralmente) la pretesa di arrivare a più persone possibili, ma per riuscire a farci capire dai “condizionabili” ancora non siamo attrezzati.
Ci dispiace che, quella che, per i “normodotati”, era la semplice “fotografia” di una realtà attuale documentata (…), per il nostro “Delegato” abbia cambiato il testo e si sia trasformata nella Storia del Palco di Parco delle Rose, con allegata nostra sospetta “omertosità” sulle malefatte “civiche”.
Ci dispiace che l’amico Vinicio Patruno un giorno critichi aspramente la sua maggioranza e l’altro si erga a Cavaliere Bianco a difesa del suo sindaco, così come abusi di una posizione Pubblica ingestibile per cultura, preparazione tecnico/politica e, purtroppo, motivi di salute. Un ruolo che si differenzia di molto da quello del “pubblicista di tramonti”…
Ci dispiace che uno dei nostri più sfegatati supporters di questi tanti anni di “diffamazioni a mezzo stampa”, uno che scarpinava in lungo e in largo per l’isola con la tigna di “documentare” la qualunque per poi pubblicarla sui Social, si sia ammalato di “onorabilità” acuta, convinto “a prescindere”, perfino di fronte alla realtà.
Ci dispiace che Vinicio Patruno c’infili, per Delibera (…), nella categoria delle “opposizioni”, anche se non ci dovrebbe dispiacere affatto visto che è vero. Peccato che il Consigliere dimentichi che la nostra “opposizione” parte da molto lontano, così “storica” da aver “entusiasmato” la Olivotto, Maricchio e Raugna, quando erano “maggioranza”.
Ci dispiace che il “nordico” Patruno, si permetta di bollare come “filocivica” GradoSpia (e il suo Direttore Responsabile), gli unici che hanno sempre risposto in sede Giuridica proprio contrapposti al Faraone & C. Noi (e solo noi…) abbiamo pagato (stiamo ancora pagando…) il lusso della coerenza e della libertà. Ci riflettesse sopra, l’eletto…
Ci dispiace dover constatare che siamo ancora inchiodati alla politica di “…quelli di prima…”, “…ha stato Raugna–Maricchio-Olivotto-Marin-Qui-Quo-Qua…”, “…guardatevi avvvvvoi…”, “…per colpa di Alfredo…(cit.)” e il sempreverde “…per il Bene del Paese…”.
Ci dispiace che per nascondere gli errori, i “kompetenti” mandino avanti sempre il più «tanèco», quello che con qualche minuto di “lezioncina” parte, caricato a molla, per schiantarsi contro i mulini a vento…Loro, gli “statisti”, ben se ne guardano da reggere un confronto pubblico, preferendo nascondersi nelle loro tane.
Ci dispiace accusare le critiche di uno di quelli che ha votato a favore della “svendita” di Casa Serena, rassicurato dalla “granitica certezza” che “…se l’ha dito elo…” (riferito a Kovatsch – ndr), allora è giusto, intelligente e socialmente utile.
Ci dispiace, infine, che il nostro improbabile ma divertente “insegnante” di Etica (…), Vinicio Patruno, ancora non abbia capito che noi gli vogliamo bene comunque, perfino di fronte alla dimostrazione dell’ingenuità di un “prestanome”, come lui…
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