di Raffaele Lisco.
Ormai è confermato: la politica Italiana non è affare per giovani…
Ci sono più Scuole di Pensiero che provano a spiegare la loro interpretazione sul perchè il Politico Professionista preferisca “morire sul posto di lavoro” (…), piuttosto che lasciare spazio a un giovane.
Di “esempi” ne abbiamo a centinaia, a cominciare dal Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano (o lo stesso Mattarella) e il gruppetto dei Senatori a Vita che, per definizione, restano in Parlamento fino alla fine dei propri giorni.
Se poi andiamo a farci un giretto dalle parte dei partiti “storici”, quelli che hanno resistito allo tsunami di Mani Pulite e quelli che hanno saputo “riciclarsi” in una forma “nuova” ma, comunque, fedele a quella vecchia, contiamo un nutrito numero di ultrasettantenni con il piglio di un ragazzino pronto a difendere a costo della propria vita la Sacra Poltrona.
In fondo, nell’Era dell’Immagine, per darsi una “ripulita” da passati scomodi e/o brutte faccende da seppellire nell’orrido più profondo (…), basta pagare un “kreativo” ed ecco confezionato il nuovo logo, il simbolo “pulito” rafforzato con uno slogan impattante che rassicuri il Popolo Bue.
Cento anni fa si diventava “vecchi” (non “vintàge”…) a 50/60 anni, le nostre nonne vestivano di nero in contemporanea con la “vedovanza”, portare il “riporto” sulla testa non era una vergogna e l’abbigliamento era adeguato alla circostanza.
C’era la consapevolezza di appartenere a un Mondo dove i ruoli erano ben definiti, il perimetro al di fuori del quale si dava automaticamente “scandalo”, non consentiva concessioni “interpretative” e solo se eri veramente molto ricco ti potevi permettere di essere “stravagante”. Il “povero”, quando si rendeva ridicolo, poteva aspirare solamente a un posto letto da Basaglia…
Oggi i limiti sono stati tutti superati, non esistono più barriere che possano fermare la “libertà espressiva” dell’individuo e si rischia il “politically scorrect” solo nel sussurrare, a mezza bocca, il proprio dissenso nei confronti del “fenomeno/a” di turno…
Nel nome del “progresso”, tutti i tabù che hanno accompagnato nella crescita noi “boomers”, generazione immersa fino alla gola nel Senso della Vergogna, si sono via via dissolti uno alla volta e oggi, anche se vai a spasso con un geranio in testa, a “manina” con una scimmia, cantando a squarciagola “faccetta nera” o “bella ciao”, non raggiungi nemmeno un millesimo delle “visualizzazioni” della coppia Fedez–Ferragni.
La volgarità si è impossessata della Società in generale e, insieme a lei, anche gli altri Valori che sostenevano la Dignità di un Popolo sono andati a farsi fottere, annullati in nome della Libertà di poter “essere se stessi”…
Anche qui da noi, sull’Isola dei Còrcai, ci siamo adeguati al “mood”, che non si dicesse in “terraferma” che i gràisani sono “antichi”. A colpi di stucco & pittura manteniamo vive le nostre Cariatidi locali, personaggi “celebri” all’interno del palù (…), meno noti oltre il ponte.
Un sindaco di “soli” 72 anni, Consiglieri Comunali già ormai oltre i 74 anni, giornalisti quasi ottantenni (sic!) per i quali la pensione necessita di “arrotondamento” e i gggggiovani possono anche aspettare di prendere il posto solamente a funerale avvenuto.
Il “potere” resta saldamente nelle mani appicicaticce di quelli che, una volta assaggiata la “torta”, se ne separano malvolentieri, pontificando a chiacchiere una “Nuovo Inizio” (…), a patto che il “nuovo” porti il loro nome e cognome…
Largo ai gggggiovani.
®Riproduzione Riservata.