EDITORIALE – CHI SI RICORDA DELLA “GEOTERMIA”?…

di Raffaele Lisco.

A Grado siamo talmente ricchi, che possiamo buttare nel cesso i soldi pubblici

Facciamo un gioco: chi si ricorda della Geotermia?

Non sapete rispondere? La memoria non vi aiuta? Allora, se permettete, ci pensano gli “ingestibili” di GradoSpia.it a rinfrescarvi i ricordi.

…Il Progetto Geotermia-Grado, ha costituito la prima iniziativa sul territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, per la valutazione e lo sfruttamento razionale delle acque geotermiche contenute nei calcari sepolti a circa 600-700 metri di profondità, mediante un impianto pilota di teleriscaldamento a due pozzi (uno di estrazione ed uno di re-iniezione), che dovrà essere adibito al riscaldamento di edifici pubblici nella città di Grado (GO)…” (Fonte Regione FVG).

Correva l’anno 2006, più o meno.

Qualche “isolano” indigeno, si ricorderà di quella elegante trivella piazzata al centro della Rotonda d’Ingresso di Grado (lato ponte girevole – ndr), un gradevole obelisco meccanico che, “silenziosamente”, bucava il terreno per arrivare alla faglia d’acqua calda.

Sicuramente non se la sono scordata i residenti di Piazza Carpaccio e dintorni, abitanti che si sono ritrovati gli appartamenti “crepati” a causa delle vibrazioni prodotte dal “macchinario”. Aggiunta alla perenne distruzione delle strade dell’isola per piazzare le tubazioni necessarie per collegare il pozzo principale ai plessi dedicati, abbiamo passato anni “terremotati” che ancora sono duri da dimenticare, per chi li ha vissuti.

Lo scopo era “per il Bene del Paese” (come poi per i tre anni della fognatura…), utilizzare l’acqua a temperatura utile situata sotto il suolo di Grado, per realizzare un anello termico attraverso il quale dotare di acqua calda la Biblioteca, le Scuole e relativi plessi Comunali collegati. Risparmiare sulla bolletta energetica, utilizzando la risorsa “in house”, per riscaldare i cespiti pubblici dedicati.

Come poi sia finito (male) il “progettone”, è noto anche all’ultimo dei graisani.

Lasciato morire per “dimenticanza”, il progetto Geotermia è servito unicamente per “eleggere” i soliti “inutili” (codazzo ancora in “maggioranza” compreso…) e distribuire gradite “mance” alla “Cricca Tecnica” senza la quale il politico non può giustificare le sue puttanate

La prova? Semplice, basta leggere il solito proclama del Megafono di Regime, “informativa” che ci rende partecipi della rinnovata scelta dei Nuovi Amministratori (quelli “kompetenti”) di spendere qualche “miglionata” di euro, per un Impianto Fotovoltaico in Zona Palazzetto dello Sport.

Per fare cosa? Ma naturalmente per fornire “energia” pulita a basso costo (…) alla Biblioteca, alle Scuole e palestre collegate. Ubbidienti alla Transazione Ecologica, i “tipi kompetenti” hanno trovato un nuovo trucco per ri-buttare nel cesso altri “miglioni” pubblici. Come per la Geotermia.

Tanto resterà l’ennesimo “annuncio” di chi (politicamente) non trova più appigli per rimanere appeso alla parete e pur di non precipitare al suolo, schiantandosi mortalmente, si affida al classico “tira a campare”, aggrappandosi al solito “progetto” che, furbamente, non potrà vedere la luce prima della fine della legislatura dei “kompetenti”.

Noi che siamo “avanti”, aspettiamo direttamente il sindaco di Grado del 2030, “eletto” che ci comunicherà la scelta Governativa di “passare al metano” autoprodotto.

Ai lagunari, basterà scoreggiare negli appositi contenitori (venduti dalla Ditta Amica…) e poi accendere la fiamma quando servirà scaldare l’acqua

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