EDITORIALE – I NOSTRI DATI NON SONO AL SICURO…

di Raffaele Lisco.

Violata la Sicurezza Informatica del Comune di Gorizia. Dov’è la notizia?

La notizia della compromessa Sicurezza di parte dei Dati Sensibili contenuti nel sito del Comune di Gorizia, non può sorprendere chi “mastica” la materia, come noi.

Premesso che non c’entriamo nulla con la violazione della Sicurezza Informatica del Comune di Gorizia, ne ci permettiamo di dubitare della professionalità dei Sistemisti, con la speranza che qualche “eletto” non colga l’occasione per mandarci la solita “perquisa” Digos (…), commentiamo il fatto dopo aver indagato “a modo nostro”, usando i nostri canali esclusivi.

Ci è bastato entrare in contatto “virtuale” con alcuni nostri “consulenti” (anonimi), tipi per i quali il web non ha segreti (…), gli stessi che ci hanno permesso, nel tempo, di posizionare le nostre “cimici” nelle mutande degli “onorabili” (…) così da carpirne i segreti più inconfessabili, per farci spiegare come sia stato così semplice aggirare i blocchi e girovagare liberamente tra i Dati Sensibili dei cittadini di Gorizia.

Oggi, qualsiasi “smanettone” può trovare i codici stringa per penetrare Sistemi poco difesi e, dentro il Dark Web, abbondano i “tutorial” per tutti i gusti e livelli di competenza. Sorvoliamo su spiegazioni “tecniche”, per ovvi motivi di comprensione da parte dei nostri lettori. Fidatevi, il funzionamento degli “algoritmi” è complicato da spiegare.

Per esempio, anche il sito del Comune di Grado, spazio che dovrebbe stare sul Server Regionale Insiel (come quello di Gorizia), presenta caratteristiche ancora peggiori di quello Goriziano. Una “groviera” Svizzera aperta come le gambe di una baldracca da tangenziale. Applicare Sistemi Comunali (scarsi) uscendo da quelli Regionali, spalanca le porte ai malintenzionati.

Il Server del Comune di Grado ci risulta posizionato in soffitta (…) protetto da nulla e nessuno e pieno di “porte” aperte all’esterno (esempio pagina per l’accesso alla ZTL).

Inoltre, la Rete Intranet del Municipio, è praticamente senza restrizioni e include l’accesso a internet. Se un dipendente preme il banner sbagliato (o si fa un giretto dove non dovrebbe…) gli s’infetta il PC e, da quel momento, chiunque può “entrare” in Municipio. A quel punto, rubare dati è un’attimo. Più complicato “modificarli” ma “copiarli” è un gioco da ragazzi.

Recentemente, l’amministrazione dei “kompetenti” ha deliberato un impegno di spesa pari a circa 150 mila euro, per “rinnovare” il sito del Comune di Grado. Con quella cifra, noi realizzeremmo un portale “user friendly”, compreso di costi annuali per mantenere una piccola Redazione…Lo abbiamo proposto da decenni a tutte le amministrazioni ma la condizione “obbligatoria” è quella di “candidarsi”.

In un mondo dove i “portoni” non servono più a nulla e “invadere” la Casa di un’azienda, privata o pubblica, è diventato (quasi) alla portata di tanti, prendere sottogamba la gestione del CED, equivale a esporsi a problemi come quelli subiti dal sindaco Rodolfo Ziberna.

Per mezzo secondo, avevamo anche accarezzato la possibilità di “inquinare” lo spazio web del Comune di Grado, annunciando l’imminente hackeraggio del sito e poi installando (per pochi minuti) il nostro logo sui monitor degli autorizzati, col solo scopo di dimostrarne (mediaticamente) la criticità sopraddetta.

Poi, però, ci siamo resi conto che, in nome dello “scoop”, avremmo rischiato di subire le scontate conseguenze (penali) di quelli che non vedrebbero l’ora di attribuirci qualsiasi nefandezza, dalla Fame nel Mondo, alla Guerra contro l’Ucraina, dalla Ricostituzione della Repubblica di Salò,  all’Estorsione Informatica…

Siamo sempre lì : i VERI amministratori “kompetenti” sanno individuare le “priorità”, azioni dalle quali non è possibile derogare dal massimo impegno professionale. L’inviolabilità dei propri “computers” in Rete, è una di queste.

Quelli “allibiti” (…), lontani dalla conoscenza del problema e ancora rimasti alla televisione “in bianco e nero”, quelli che ancora non hanno capito che la Comunicazione e le sue piattaforme, sono assets indispensabili al giorno d’oggi, difficilmente riusciranno a comprendere che meno “regalìe” agli amici e più investimenti nel futuro (…), aiutano a governare meglio e a spendere i soldi pubblici con maggiore oculatezza.

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