di Raffaele Lisco.
La nostra personale analisi del momento politico gradese e dintorni.
L’instantanea, volutamente concessa al quotidiano Il Piccolo e presente su tutti i Social, rappresenta un significato evidente sul prossimo futuro degli “assetti” politici del Comune di Grado e dintorni. Ci siamo irrispettosamente permessi di modificarla, segnalando che l’ordine delle “Grazie” è puramente casuale. E’ concesso pensarne uno proprio…
Nella foto, messaggio che vale più di tutti i nostri Editoriali messi insieme (…), esplode la percezione visiva di due “ganassa” che si fanno il selfie con l’autorevole nonno.
ROBERTO MARIN (Lazzaro per gli amici…) se la gode come un furetto, ritornato Doge dalla “porta di servizio”. Nominato che, grazie alla scoperta dell’acqua calda (…) si sta togliendo la soddisfazione di vivere “fashion” (una volta era “fasciòn” ma ai ragazzi fighi della Spiaggia non interessa…) facendo il Presidente – Oste, allievo del «Presidente Antiche Terme» (avv.Marino De Grassi – ndr), posizione furba ma non completa. Oltre la Movida c’è di più, altrimenti, resti un provinciale da isoletta…
SERGIO EMIDIO BINI, un nostro amicone (…) di vecchia data, SuperAssessoreRegionale al Turismo, attività produttive ecc. Quello che “caccia il grano” ai due compari abbracciati nella finzione fotogenica, occupa la “parte centrale” del messaggio, a memoria dell’accettazione di chi comanda e di chi ne fa le veci…
Bini è un Marin più scaltro, esagerato imprenditore da “uscita definitiva dalla miseria” (per qualche generazione), figura “anomala” (per reddito annuo) inspiegabilmente felice di essere diventato un abile politico, seppur nel suo campo. Narcisista Estremo, sfrutta la “piacioneria” come arma in più.
Il suo mantra è noto: “Fare Sistema” (Io Sono FVG) tra le realtà turistico-imprenditoriali del territorio regionale. Dal mare alla montagna, per avere tutto sotto controllo e decidere, per esempio, a chi dare i contributi e a chi farglieli sospirare. Adesso, a Grado, per sua stessa ammissione, “siamo coperti”, possiamo “sciabolare”. Raùgna è solo un brutto ricordo e la “feccia” comanda in ogni dove…
E a lato dell’instantanea, lui, il sindaco Claudio Kovatsch, l’unico che non ride al pensiero, da ultrasettantenne, di dover “sciabolare” l’impossibile insieme ai ragazzini, col Dj tarantolato che spara decibel nei timpani, circondato da profumatissima figa esagerata di tutte le età (…). Sindaco della “gente che piace”, quindi, obbligato dal ruolo istituzionale a “partecipare”, quando invece vorresti solo andare a casa e toglierti la Gibaud…
Il primo anno (quasi) di Claudio Kovatsch come sindaco di Grado (oggettivamente e al netto di qualsiasi polemica), non è andato proprio così bene dal farsi i complimenti.
Scandali come Casa Serena, hanno fatto “scopa” con i tristi ricordi della fine dell’Ospizio Marino (…), fanno percepire la delusione dei gradesi (e non) per la mancata concretizzazione di un “kompetenza” millantata in campagna elettorale ma presto smentita perfino nella gestione della semplicità. La mazzata finale, è il non sapere (ne volere) comunicare con la cittadinanza.
“Robertino”, al contrario, entrato in corsa a inizio stagione, ha copiato il “Modello Caldarulo” (Teo), ex socio del “suo” Ristorantino Fifty (ceduto prima di saltare…) e anfitrione di locali di successo, ha trasformato i “chioschi” in “Movida”, coalizzandosi con gli altri “spiaggini” della Costa Azzurra e via di Mojiti, bellezze mezze nude, figaccioni della città (…) e sballo a 35° di “frescura” del luglio passato.
Differenze? Facile no? Roberto Marin “sale” e Claudio Kovatsch “scende”.
Il primo farebbe il sindaco meglio del secondo e il secondo starebbe meglio al posto (più comodo) del primo, come Presidente della Git SpA. A nostro avviso, rimanendo nella stessa Parrocchia, per Grado ci potrebbe anche scappare un (piccolo) miglioramento.
Al posto di Bini & Compari, noi “categorici” del risultato, invertiremmo gli incarichi. Consigliamo a Marin, di fare gli scongiuri, siamo “Profeti”…
N.d.R.: Avete deciso chi sono, per voi, Grazia, Graziella e Grazie al…?
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