di Raffaele Lisco.
“…Quando il gatto non c’è, i topi ballano…”.
L’immagine di testa articolo che raffigura una pantegana comodamente seduta su di una bicicletta in sosta davanti al “presunto” (…) Museo della Pesca di via Orseolo, a Grado, ci è stata “spiata” da un “insospettabile” di destra, uno dei più convinti “sponsors” di Claudio Kovatsch sindaco, oggi “riconvertito” al pentimento. La foto è datata 11 settembre 2022, ieri…
In realtà, sull’isola le pantegane sono sempre state delle “residenti” con le quali i “nativi” hanno dovuto convivere, fin dall’inizio dei tempi, attesa la conformazione particolare di terra circondata dall’acqua e fonte di approvvigionamento dei rifiuti ampiamente disponibile, sia per i roditori che per i gabbiani.
Qualche “topolona” ha sempre allietato le giornate dei gradesi, specialmente quelle dei “casòneri”, abitazioni caratteristiche dove la pantegana è regina assoluta. La convivialità, tra indigeni e sorci, parte da molto lontano nella Storia e conserva vivo il suo perchè…
Tuttavia, nel preciso momento in cui tenti di darti una “ripulita”, magari “ciacolando per ‘talian” (…), trasformando i “fritòlini” dove il calamaro e il sardone si elevavano a Cibo degli Dei ed eleggono il sindaco (…), in «Ristorantini» da 50 euro a coperto, fingendoti “Vip” come quelli veri, l’immagine di un topone a pochi metri dai locali del Castrum, non è proprio il massimo come reclàme.
Può capitare, sia chiaro, specialmente dopo aver permesso che il Comune andasse sott’acqua, aver lasciato che i livelli più bassi dei locali si trasformassero in piscine per sorci e le larve delle zanzare si schiudessero in tutta tranquillità.
Inutile darsi delle arie, vendere pangasio spacciandolo per “branzino nostrano”, indossare paillettes e lustrini per coprire le mutande sporche e vendere un normale servizio, come fosse un privilegio esclusivo da pagare salatissimo, quando poi al cliente lo omaggi della compagnia di Ana la Pantegana…
Le nostre “Signore” native e foreste, donne e uomini (…) normali, alle quali abbiamo chiesto di esprimere un parere su questa immagine “bucolica”, hanno risposto lapidariamente che, se capitasse a loro di dover incrociare un topo per strada, la valutazione sulla location scadrebbe immediatamente a zero.
Niente di grave, facciamo finta di non aver visto niente, tanto, nemmeno noi riusciremo a cambiare un’amministrazione che i gradesi hanno fortemente voluto, votando i “kompetenti” di Claudio Kovatsch.
Sarà la legislatura dei gabbiani, piccioni, tombini pieni, strade sporche e distrutte, sarà la stagione dei cassonetti puzzolenti.
Condivideremo le pietre millenarie con le pantegane e i teutonici ciclisti elettrificati, accoglieremo l’inaccettabile come “normalità” e lasceremo ai burini il potere di comandare a casa nostra…
Nel segno della “continuità” con “quelli di prima”.
Impossibile dimenticare il “folpo d’oro colorato di rosa“…
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