EDITORIALE – DA LORO “SE PÒL”, DA NOI NO…

di Raffaele Lisco.

Qual è la differenza tra Austriaci e Italiani? Da loro “se pol”, da noi no

Abbiamo trovato sul web, uno degli esempi più eclatanti di come passare alla pedonalizzazione cittadina, ove possibile, abbandonando concretamente la coabitazione coatta tra i pedoni e i motorizzati, non solo sia migliorativo per l’ambiente ma favorisca gli affari degli imprenditori locali.

A Vienna, hanno scelto di favorire la riconversione di Zone ad alto traffico veicolare, in viali alberati dedicati alla mobilità pedonale. Nell’esempio, la trafficata Mariahilferstraβe, passa da invivibile strada intasata dalle auto a profumato viale ecologico, silenzioso percorso di benessere arricchito dal commercio al minuto delle botteghe e dall’aroma delle Cafetèrie e Brasseries all’aperto.

La contestazione, tipicamente “itagliana”, afferma la perdita del fatturato per chi intraprende dove non passano le auto (…), certificando ssssientificamente che la pedonalizzazione a tolleranza zero (…), è la morte del commercio.

Mariahilferstraβe – Vienna

Nemmeno a farlo apposta, quasi per procurare un dispiacere ai convinti fautori delle “ZTL” (“limitazione” dove sono più gli autorizzati degli esclusi…), gente talmente abituata a muoversi unicamente a bordo dei Suv, (anche per fare 20 metri…), da non concepire l’esistenza rilassante del “passeggio”. Imprenditori così illuminati (sic!), da credere che “il cliente”, se non lo lasci parcheggiare davanti all’ingresso, non viene a comprare il tuo prodotto…

 

Qui scatta il paragone con Grado, località turistica per la quale la votazione al “pedonale” dovrebbe essere Legge (…), isola raccolta da percorrere a motore acceso unicamente lungo la dorsale che l’attraversa da Nord a Est, collegamento con le provinciali verso Aquileia e Monfalcone. L’interno del Comune, dovrebbe essere permesso agli autorizzati, in entrata e uscita, per raggiungere la sosta riservata ma dovrebbe essere interdetto alla circolazione interna.

Un’amministrazione illuminata di “kompetenti”, dovrebbe domandarsi l’effetto che faccia al turista straniero a noi più vicino (Austriaco – ndr), lasciare a casa propria intere zone di una città molto più estesa di Grado, liberate dalla ferraglia, dal gasolio e dal rumore prodotto dai motori, per approdare nel “suo” posto preferito da anni. Un Paradiso Sprecato dove vivono quei simpatici “indigeni”, caratteristici lagunari tanto näif quanto arretrati…

Noi siamo certi di non arrivare a vivere tanto, per riuscire a vedere Grado senza furgoni e affini, anche perchè, ormai, allo sferragliamento pesante si è aggiunta la cavalleria leggera dei cicloturisti elettrici.

Invece di migliorare, abbiamo peggiorato, ignorando gli esempi virtuosi che confermano tutta la nostra stupidità…

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