lunedì, Settembre 25, 2023
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Alex Schwazer, il gesto d’amore per la famiglia: la confessione al Grande Fratello

La storia di Alex Schwazer è un viaggio emozionante attraverso la gloria sportiva, il crollo, la rinascita e una nuova delusione. Eppure, il suo obiettivo è chiaro: tornare alle Olimpiadi e vincere. Vuole farlo per la sua famiglia, la moglie e i figli, come gesto d’amore e come ringraziamento per averlo sempre supportato: la confessione al Grande Fratello.

Alex Schwazer, il racconto della sua storia al Grande Fratello

Alex Schwazer, dopo la sua vittoria alle Olimpiadi di Pechino, era senza dubbio l’atleta più forte al mondo nella sua specialità. Ma quella vittoria aveva un prezzo. Nella puntata di ieri del Grande Fratello, come riporta Fanpage, il marciatore ha raccontato di aver lottato per trovare la motivazione per continuare, ma si vedeva solo come atleta, non aveva altro nella sua mente. E così, senza trovare la soluzione giusta, ha iniziato a cercare risposte altrove. Ha provato ogni cosa, inconsciamente, dagli allenatori agli psicologi. Ma il doping era la sola cosa che non aveva ancora sperimentato. Quello che non sapeva era che tutto sarebbe venuto a galla. Ha ammesso pubblicamente di aver usato sostanze dopanti, distruggendo tutto ciò che aveva costruito. Eppure, nonostante la sua squalifica, ha scelto di ricominciare.

Ha deciso di allenarsi sotto la guida di Sandro Donati, allenatore di atletica leggera noto per le sue battaglie contro il doping nello sport. Schwazer si è ritrovato lontano da tutti, ma ha riscoperto la bellezza dello sport e ha deciso di lottare ancora. Non ha avuto paura di nulla, sapeva come aveva vinto e non temeva gli atleti più forti. La sua rinascita sembrava un miracolo, ma una nuova accusa di doping ha scosso il suo mondo.

Alex Schwazer al Grande Fratello

La preparazione per le Olimpiadi, un gesto d’amore per la famiglia

Alex Schwazer, sempre ieri al Grande Fratello, ha affermato che le sue urine sono state falsificate: si è così trovato a difendersi da qualcosa che non aveva fatto. La giustizia sportiva sembrava non seguire la giustizia giudiziaria. Il tribunale di Bolzano gli diede ragione, ma l’ombra della squalifica di otto anni gli impediva ancora di competere alle prossime Olimpiadi. La sua ultima speranza risiede nella Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo, ma il verdetto arriverà troppo tardi.

Ma Alex Schwazer non è solo. Sua moglie, Kathrin Freund, è stata al suo fianco nei momenti più difficili. È un pilastro di sostegno costante, capace di comprendere la sua sofferenza. Schwazer desidera che i suoi figli lo vedano alle Olimpiadi, che possano vedere con i loro occhi ciò che ha realizzato. Lui si allena per loro, per sua moglie. Ha già vinto gare per se stesso, è più che soddisfatto, ma vuole che i suoi figli possano vedere la sua vera grandezza, non solo attraverso i racconti o i video.

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