L’Autostrada del Sole è stata una delle più grandi imprese che l’Italia abbia mai visto. Un’opera che unì il Paese da Nord a Sud, permettendo di raggiungere Napoli da Milano in meno di due giorni. Per la prima volta, sei regioni furono collegate grazie ad una strada d’asfalto lunga quasi 760 chilometri. Fu un’opera avveniristica che, come ricostruito da Focus, attirò l’attenzione del mondo e che portò al vero boom economico degli anni ’60.
La storia dell’Autostrada del Sole: un progetto avveniristico
Il 4 ottobre del 1964, la storia dell’Autostrada del Sole raggiunse il culmine dell’emozione, quando il presidente del Consiglio Aldo Moro inaugurò l’ultima parte della strada in diretta televisiva. La descrisse come un’impresa ardita e geniale, per il cui successo sono state impiegate con straordinario risultato le grandi risorse della scienza, della tecnica, del lavoro, della genialità creatrice del popolo italiano.
Il progetto dell’Autostrada del Sole fu inserito nel piano nazionale di adeguamento delle strade all’inizio degli anni ’50. Tuttavia, furono necessari mesi per convincere il Parlamento della sua fattibilità. I partiti di sinistra contestarono il governo per aver sottratto risorse alle ferrovie e alle strade nazionali e di essere “al servizio della Fiat”. Inoltre, mancavano le risorse economiche necessarie e non esistevano modelli a cui ispirarsi in Europa. Ma con il forte sostegno dei governi democristiani in carica, il progetto fu presentato in tempo record, consentendo un rapido avvio dei lavori.
I lavori in corso sino all’inaugurazione del tratto Milano-Parma
Il presidente dell’Iri, Aldo Fascetti, alla ricerca di un uomo capace di portare avanti l’impresa, trovò l’ingegnere piemontese, Fedele Cova. Questi divenne l’amministratore delegato della Società Autostrade S.p.a. e il principale artefice dell’Autostrada del Sole. La prima pietra fu posata il 19 maggio 1956 a San Donato Milanese e, pochi mesi dopo, Cova viaggiò negli Stati Uniti per studiare le highway americane e cercare finanziatori. Durante il viaggio di ritorno in transatlantico, insieme ai suoi collaboratori, tracciò la bozza del progetto definitivo che, per evitare pressioni e condizionamenti, rimase segreto fino alla fine.
Cova suddivise il percorso in centinaia di piccoli lotti di pochi chilometri ed affidò i lavori di costruzione con la procedura dell’appalto-concorso. Vennero sperimentate tecnologie innovative e nuovi sistemi di costruzione dei viadotti. Il 19 maggio 1956, il presidente del Consiglio Amintore Fanfani tagliò il nastro del tratto Milano-Parma, poco più di due anni dopo l’avvio dei lavori. E la prima auto ad attraversare il casello di Milano fu una Fiat Millecento. L’Autostrada del Sole fu un’opera che unì l’Italia e che rese possibile viaggiare da Nord a Sud in tempi molto più rapidi. Senza dubbio, fu un miracolo italiano che contribuì alla crescita economica del Paese e rese l’Italia uno dei Paesi più progrediti dell’epoca.