Il padre di Mahmood si difende dalle accuse di abbandono, più volte ricevute dal figlio. Come riportato da Repubblica, l’uomo afferma che non è vero di averlo abbandonato e suggerisce che se suo figlio pensa questo, dovrebbe cambiare il suo cognome.
Il padre di Mahmood rompe il silenzio: la verità sul presunto abbandono
Soldi, la canzone con cui Mahmood ha vinto Sanremo e che lo ha reso famoso in Italia e oltre, parlava di lui, di quel padre che l’ha lasciato quando aveva solo 5 anni. Il cantante ha tratto ispirazione dal rapporto con suo padre per molti testi delle sue canzoni. Suo padre, però, non accetta l’immagine che emerge da queste canzoni.
Il padre, in un’intervista al Quotidiano Nazionale, racconta che è vero che ha ricominciato una nuova vita ma non ha mai abbandonato il figlio. Ci sono foto che testimoniano la loro presenza insieme, al parco, durante le vacanze, anche in Egitto. Andavano a mangiare fuori insieme ed è anche venuto a trovarlo a casa quando viveva a Trezzano sul Naviglio. Ha persino tenuto tra le braccia sua sorella, avuta da un’altra donna, che ora ha undici anni e mezzo.
Il pensiero sul cognome del figlio
Il padre ha inoltre affermato che non era stato messo al corrente della partecipazione di Mahmood al Festival, con Soldi. E che la settimana prima che suo figlio partisse per Sanremo, sono andati insieme a fare un aperitivo. Il padre non aveva idea di quella che sarebbe stata la promozione del festival e nemmeno che aveva ispirato le canzoni di suo figlio. Nonostante non si vedessero spesso, il padre sostiene che il rapporto non si è mai interrotto e che non avrebbe mai pensato che suo figlio potesse parlare di abbandono.
Il padre rivela inoltre che è passato circa un anno senza avere più notizie dal figlio. Durante quel periodo in cui si è ammalato, gli ha chiesto di andarlo a trovare, ma lui ha rifiutato. Arriva quindi a un pensiero netto: se il figlio pensa davvero che l’abbia abbandonato, allora vorrebbe che cambiasse il suo cognome, non più Mahmoud. Non si aspetta che cambi il suo nome d’arte, ma quello reale.