I risultati dell’esame di maturità 2023 sono finalmente arrivati, e con essi le prime indiscrezioni sui dati pubblicati dal Ministero dell’istruzione e del Merito. Quali sono i trend principali emersi dalle prove di quest’anno? Eccoli di seguito, come riporta Repubblica.
Maturità 2023, risultati e percentuali sorprendenti: meno lodi, molti più 60
Partiamo dalle lodi, il massimo riconoscimento per gli studenti che svolgono l’esame con eccellenza. Il 2,7% dei diplomati sono stati premiati con questo prestigioso riconoscimento, in calo rispetto al 2022. Ma l’eccezione sono state le regioni del Sud, dove ben il 5,5% degli studenti si sono meritati una lode. Un vero e proprio boom che segna il successo degli studenti meridionali e dei loro insegnanti, che si sono dedicati con passione e impegno alla preparazione dell’esame.
Ma non è solo un discorso di lodi: l’esame di maturità 2023 ha visto una diminuzione dei voti massimi, con il 7,3% degli studenti che si sono diplomati con 100 contro il 9,4% dello scorso anno. In controtendenza, invece, gli studenti che hanno ottenuto voti nella fascia 71-80 e nella fascia 61-70, rispettivamente aumentati dal 27,1% del 2022 al 29,2% e dal 20,1% al 26%. Anche il numero di diplomati con 60 è in crescita, passato dal 4,1% al 5%.
Il divario tra Nord e Sud e la diminuzione dei voti massimi
Mentre il meridione celebra i suoi risultati, le regioni del Nord non se la passano altrettanto bene. La percentuale di studenti che si sono meritati una lode è bassa, fermando il 1,1% in Lombardia e l’1,4% in Piemonte. Anche i voti massimi sono diminuiti, mentre aumentano quelli nella fascia 61-80.
Insomma, il quadro disegnato dall’esame di maturità 2023 non è omogeneo e presenta risultati piuttosto discordanti. Moltissime lodi in meno rispetto agli altri anni e una crescita vertiginosa della percentuale di studenti che sono usciti dalla maturità con il voto minimo, il 60. Emerge dunque che la maturità 2023 si è rivelata più difficile rispetto agli scorsi anni.