Avete mai assaporato l’incredibile insalata russa? Questo antipasto, che spopola non solo in Italia ma nel mondo intero, è una prelibatezza della tradizione culinaria internazionale. L’origine di questo piatto è tuttora incerto ma è comunque ricca di fascino. Scopriamo insieme qualche informazione in più di questa pietanza che fa venire l’acquolina in bocca a milioni di persone ogni anno.
Insalata russa, le origini sono incerte: perché si chiamerebbe così
In riferimento alla prima versione dell’origine dell’insalata russa, le leggende raccontano questo. Si dice che ai tempi del Regno Savoia nell’Ottocento, il cuoco di corte avesse voluto omaggiare la visita dello zar in Italia creando un piatto particolare. La base era di verdure comuni in Russia, quali le patate e le carote, unite da una cremosa panna che ricordasse il bianco lieve come la neve. Da qui, secondo questa teoria, sarebbe nata l’insalata russa.
Tuttavia altre fonti riconducono la creazione di questo gustosissimo piatto simbolo a Olivier, cuoco di origine francese, nella seconda metà dell’Ottocento, quando servì nello storico ristorante Hermitage di Mosca. Detta anche insalata Olivier, la ricetta prevedeva pernici, patate lesse, uova sode, cetrioli sottaceto, tartufi neri, gamberi di fiume, cubetti di gelatina e sottaceti. Conquistando il palato dei russi, l’Insalata Olivier divenne così famosa che venne pubblicata in importanti riviste di cucina e si diffuse presto in tutto il mondo.
Fascino storico e origini incerte: una golosità irresistibile
C’è poi una terza versione dell’origine dell’insalata russa. Questo piatto, infatti, risalirebbe addirittura al Cinquecento, quando Caterina de Medici si trasferì in Francia. Lontana dalla penisola, la Regina sentì forte nostalgia di casa, così i cuochi personali, per affievolire la sofferenza della sovrana, crearono questa gustosa specialità che, oltre a soddisfare la Regina, divenne celebre in tutto il Paese.
Indipendentemente dalla versione che preferite, l’insalata russa rimane una golosità irresistibile, ideale per pranzi, picnic, stuzzichini e rimpatriate con familiari e amici. Un piatto dal fascino storico e dalle origini incerte, ma che trova tutti d’accordo quando viene proposto a tavola.