Perché New York viene chiamata “La Grande Mela?”. Questo soprannome è ormai conosciuto in tutto il mondo in riferimento alla città più famosa degli Stati Uniti, ma da dove viene questa affascinante denominazione?
New York, le prime ipotesi sul soprannome “La Grande Mela”
La storia dell’origine del soprannome è avvolta nel mistero, con molti aneddoti e teorie che lo circondano. Secondo alcuni il soprannome deriverebbe da una donna di nome Eva che gestiva un bordello a New York, ipotesi poi rivelatasi una bufala. La prima associazione tra New York e la mela è stata fatta da Edward S. Martin, uno scrittore americano, nel suo libro “Il viaggiatore a New York” del 1909. In quel testo, Martin paragona la città a un melo. Secondo lui, le radici di questo melo sono nella valle del Mississippi, ma il frutto è la città stessa.
La vera origine del soprannome “grande mela” per New York si deve però a John J. Fitz Gerald, un redattore sportivo degli anni ’20. Fitz Gerald sentì la gente chiamare l’ippodromo newyorkese con il nome “Big Apple” e decise di usare questa espressione come titolo per la sua rubrica. Inizialmente, “grande mela” era utilizzato per indicare grandi vincite al gioco d’azzardo. Per celebrare il giornalista che aveva reso famoso questo soprannome, nel 1997 il sindaco della metropoli, Rudolph Giuliani, ribattezzò un angolo della città come “Big Apple Corner”.
Frank Sinatra contribuì alla diffusione del soprannome
C’è anche un aneddoto legato ai musicisti jazz degli anni ’30 che suonavano a Harlem e Manhattan. Essi venivano pagati con una mela rossa e iniziarono a chiamare New York la “grande mela”. Per loro, le periferie della città erano come i rami di un albero su cui maturava il frutto. Quando andavano a suonare altrove, dicevano che si spostavano sui “rami”.
Anche Frank Sinatra ha contribuito a diffondere il soprannome. Nel 1950, durante una conversazione radiofonica, si riferì a New York come la “grande mela”. Infine, nel 1971, Charles Gillet, responsabile del turismo della città, utilizzò il soprannome durante una campagna promozionale per dare un’immagine più attraente alla città. La sua intenzione era di sottolineare che non era solo una metropoli violenta, ma una città piena di opportunità e energie positive, come una grande mela.