Il mondo nautico è pieno di termini e peculiarità che gli conferiscono un fascino unico. Tra questi, vi è l’unità di misura della velocità delle navi, il nodo. Ma perché si usa proprio questa unità di misura per quantificare la velocità delle imbarcazioni? A prima vista, potrebbe sembrare una scelta arbitraria, ma in realtà la storia che si cela dietro questa misura è interessante e preziosa.
Il nodo e la velocità delle navi: l’antico metodo di misurazione
Il nodo deriva da un antico metodo utilizzato per misurare la velocità delle navi. In passato, dalla plancia di comando si faceva scorrere in acqua una corda con una serie di nodi posti a distanza costante. Per tenerla tesa, all’estremità immersa in mare era fissato un grosso pezzo di legno chiamato “log”. Dopo 28 secondi, si contavano i nodi finiti in acqua, ovvero quelli travolti dalla corrente, che indicavano la velocità dell’imbarcazione in miglia all’ora.
Ma come mai proprio 28 secondi? Questa quantità di tempo fu stabilita perché corrispondeva al tempo necessario per un oggetto galleggiante, legato al log, per percorrere la distanza di un miglio. In altre parole, 28 secondi corrispondevano a un miglio nautico, ovvero circa 1853 metri all’ora. Il sistema dei nodi rimase in uso per molti anni, tanto che ancora oggi si parla di contamiglia marini con il termine “log”.

L’evoluzione della tecnologia e strumenti più sofisticati
Tuttavia, l’evoluzione della tecnologia nautica ha reso possibile l’utilizzo di strumenti più sofisticati per misurare la velocità delle navi, come elichette, trasduttori e tubicini. Questi strumenti permettono di captare il movimento dell’acqua causato dall’imbarcazione e di trasformarlo in impulsi elettrici che, a loro volta, indicano la velocità dell’imbarcazione rispetto alla superficie del mare. Questi metodi sono molto più precisi e offrono una maggiore accuratezza rispetto al sistema dei nodi.
Inoltre, oggi è possibile utilizzare i moderni sistemi di navigazione GPS per calcolare la velocità delle navi in tempo reale. Grazie alla connessione con i satelliti, questi strumenti forniscono informazioni sulla posizione e sulle coordinate dell’imbarcazione, permettendoti così di calcolare la sua velocità in modo più preciso.
Dunque, il termine “nodo” per misurare la velocità delle navi si basa su un antico metodo che si serviva di nodi posti su di una corda fatta scorrere in acqua. Tuttavia, grazie all’avanzamento della tecnologia, oggi sono disponibili strumenti e metodi più precisi per la misurazione della velocità, in grado di fornire dati certi e affidabili. Che tu sia un appassionato della nautica o semplicemente interessato alle sue curiosità, la storia dei nodi è sicuramente affascinante.