Il caciocavallo è uno dei più rinomati formaggi italiani, dal sapore inconfondibile e dalla storia tutta da scoprire. Ma da dove deriva questo nome così originale e quali sono le sue caratteristiche? Analizziamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere.
Le origini del termine “caciocavallo”
Il caciocavallo deve il suo nome a due possibili spiegazioni. La prima teoria suggerisce che durante il Regno di Napoli, dove il formaggio era molto diffuso, si usasse marchiare il caciocavallo con un marchio a fuoco raffigurante un cavalluccio. In quel periodo e nella stessa area si lavoravano anche questi formaggi “a cavalluccio”, dando origine al nome. La seconda spiegazione invece fa riferimento alla pratica di legare due forme di formaggio insieme e appenderle a stagionare a un bastone orizzontale, in modo da essere posizionate “a cavallo” dell’asta. Da qui deriverebbe il nome caciocavallo.
Al momento non c’è un’ipotesi che sia stata confermata come la spiegazione definitiva. Entrambe le teorie sembrano credibili e convincenti. Quando si tratta di alimenti con una lunga tradizione, spesso è difficile stabilire con certezza come e quando siano nati o perché si chiamano in un certo modo, come nel caso del caciocavallo.
Le caratteristiche del formaggio
Ma cosa c’è da sapere sul caciocavallo? Innanzitutto, è caratterizzato dalla sua forma originale ed è diventato uno dei formaggi più rappresentativi del Mezzogiorno: infatti, fa parte della cultura gastronomica e popolare del Sud Italia. Il caciocavallo viene prodotto in diverse varianti nelle diverse regioni del Sud. Una delle versioni più curiose è il caciocavallo “bebè”, che viene prodotto nella costiera amalfitana. Ha una forma allungata con due testine opposte, una più grande e una più piccola, anziché una sola testa come di consueto.
Tra le numerose varietà, il Caciocavallo Silano DOP è particolarmente noto per la qualità e l’antichità della sua produzione. Risale a tempi molto antichi, citato già nel 500 a.C. da vari autori latini. È protetto dal Consorzio di tutela dal 1993 e viene prodotto in diverse province della Campania, Calabria, Molise, Basilicata e Puglia, ovvero tutte le aree che un tempo facevano parte del Regno delle Due Sicilie. Ma per poter essere denominato Caciocavallo Silano DOP, devono essere rispettate alcune regole di produzione. Tra queste, l’utilizzo esclusivo di latte vaccino intero di bovini allevati nelle stesse zone di produzione del formaggio.