Il pungitopo, un arbusto dai fusti ramificati e ricchi di spine, ha un significato letterale che risale alle antiche pratiche contadine. Pianta decorativa simbolo degli ornamenti natalizi, il suo nome è piuttosto particolare e deriva da un’antica prassi della tradizione contadina.
Pungitopo, perché si chiama così: la tradizione dei contadini
Perché si chiama pungitopo? Il nome risale ad un’antica tradizione dei contadini, che erano soliti disporre una corona di fronde del Ruscus aculeatus ai piedi degli alberi da frutto per proteggerli dai roditori. Questo gesto protettivo è diventato parte integrante delle celebrazioni del Nuovo Anno, durante le quali si regalano rami di pungitopo con le sue bacche rosse.
Tuttavia, l’uso smodato di raccogliere il pungitopo dalla natura sta causando una progressiva riduzione delle sue popolazioni, specialmente in aree in cui la pianta non è abbondante. Alcune regioni italiane, come la Liguria, la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, hanno adottato severe misure di protezione per preservare questa specie. Descrivendo l’aspetto del pungitopo, si può dire che è un arbusto di altezza moderata, con un fusto verde scuro di consistenza legnosa. Le foglie sono assenti e sono sostituite da rametti trasformati in cladodi, che svolgono la funzione fotosintetica. Questi cladodi hanno forma lanceolata e sono dotati di spine sulla loro estremità, conferendo all’arbusto un aspetto affascinante. I vasi sanguigni dei cladodi si presentano come striature simili a nervature.

La sua composizione e il suo valore simbolico
I fiori del pungitopo si sviluppano al centro dei cladodi e sono di colore bruno, violaceo o verdastro. Si tratta di fiori unisessuali presenti su piante distinte a seconda del sesso. Il frutto è una bacca sferica di colore scarlatto, ma non è commestibile poiché può causare convulsioni. Il pungitopo predilige ambienti ombrosi ma non troppo freddi, come i querceti. È diffuso principalmente nelle regioni d’Europa meridionale, dal piano alla fascia collinare. Secondo gli esperti di botanica, il pungitopo fa parte di quella flora relitta che è sopravvissuta ai cambiamenti climatici significativi avvenuti nel corso del Quaternario, durante le glaciazioni.
Oltre al suo valore simbolico, il pungitopo ha trovato applicazione nella produzione di farmaci antiemorroidali e antivaricosi. È noto per le sue proprietà benefiche nella cura delle flebiti, della sensazione di pesantezza alle gambe e degli edemi. Grazie alla sua azione diuretica, favorisce l’eliminazione dell’acido urico, combatte la gotta e stimola la sudorazione. I germogli giovani, inoltre, possono anche essere raccolti e cucinati come gli asparagi selvatici. Il pungitopo, infine, è un elemento simbolo nelle festività del Nuovo Anno, nonché arbusto ornamentale per eccellenza del periodo natalizio.