Dopo ben cento giorni di sciopero degli attori a Hollywood, finalmente si prospetta un nuovo negoziato con i produttori. È un traguardo importante, tuttavia, come riporta Repubblica, la risoluzione del conflitto rimane ancora un’incognita. Martedì prossimo, sia il sindacato che i produttori torneranno al tavolo delle trattative e l’ottimismo è palpabile.
Scioperi attori a Hollywood: spunta l’ipotesi trattativa
Ted Sarandos, co-amministratore delegato di Netflix, ha dichiarato con convinzione di definirsi un eterno ottimista. Si sta lavorando con determinazione per raggiungere un accordo. Ha inoltre sottolineato l’enorme impatto economico dello sciopero, affermando che le famiglie hanno subito perdite di miliardi di dollari. Hollywood rappresenta il 3% dell’economia nazionale, mentre il 20% dell’economia della California ne subisce le conseguenze.
La ripresa delle trattative, annunciata in un comunicato congiunto della Alliance of Motion Picture and Television Producers e del sindacato degli attori Sag-Aftra, arriva dopo una brusca interruzione delle discussioni l’11 ottobre, quando gli attori hanno ritenuto inaccettabile l’offerta degli studios e hanno sospeso le negoziazioni. Gli attori puntano ad ottenere il 2% dei profitti di ogni film o serie TV trasmessa su una piattaforma di streaming, oltre a una percentuale dei diritti d’immagine. Tuttavia, i produttori non hanno potuto accogliere tale richiesta, poiché costerebbe loro oltre 800 milioni di dollari l’anno, un onere economico insostenibile. Di conseguenza, i produttori avevano dichiarato che le differenze tra l’Alleanza che riunisce le case di produzione e i servizi di streaming e Sag-Aftra sono insormontabili e il dialogo non è più produttivo.

La richiesta degli attori ai vertici Sag-Aftra
Per porre fine al più presto all’agitazione che sta paralizzando l’industria cinematografica e lasciando senza lavoro molte persone, la scorsa settimana importanti attori di Hollywood, tra cui George Clooney, Emma Stone, Ben Affleck, Tyler Perry e Scarlett Johansson, hanno avuto un incontro su Zoom con i vertici del Sag-Aftra. Questi attori hanno proposto di abolire il tetto massimo di un milione di dollari per la quota associativa che le star devono pagare per essere membri del sindacato, consentendo così a coloro che guadagnano di più di contribuire maggiormente alle casse del sindacato.
Tuttavia, questa idea non è stata accolta dal Sindacato Sag-Aftra, guidato dall’attrice Fran Drescher, che ha dichiarato che l’offerta era generosa ma non correlata in alcun modo a questo contratto o come argomento di negoziato collettivo, perché violerebbe la legge federale sul lavoro. Ad esempio, i fondi pensione e i piani di assistenza sanitaria possono essere finanziati solo dai contributi dei datori di lavoro, non dai fondi del sindacato.
Nel frattempo, gli sceneggiatori cinematografici e televisivi di Hollywood, che lottavano per regolare i compensi, la durata del rapporto di lavoro, le dimensioni dello staff e il controllo dell’intelligenza artificiale, hanno raggiunto un nuovo accordo dopo 146 giorni di sciopero. Si è finalmente posto fine all’agitazione per questa categoria. Per lo sciopero degli attori a Hollywood, invece, bisognerà aspettare e vedere cosa succederà nelle prossime settimane, sperando che si possa finalmente giungere a una risoluzione.